Asp Catanzaro: atto aziendale leggitimo, i sindacati perdono il ricorso al giudice del lavoro

Catanzaro Salute Pasquale Natrella
Gerardo Mancuso

Il Tribunale di Catanzaro, Giudice del Lavoro dott. Barbara Fatale, ha rigettato il ricorso verso l’atto formulato da C.I.S.L. Medici, C.I.S.L. FPS, CGIL Medici, F.A.S.S.I.D. SNR Sindacato Nazionale Area Radiologica, F.A.S.S.I.D. AIPAC Associazione Italiana Patologi clinici, assistiti dall’avv. Floriana Malaerino, nei confronti dell' Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, difesa dall’avv. Francesco Pullano, con cui gli stessi sindacati lamentavano la violazione dell'art. 28 della legge n. 300 del 1970 (statuto dei lavoratori) per supposte attività antisindacali e con il quale è stato chiesto l'annullamento di due deliberazioni dell'Azienda (2144/2011 e 2495/201l) perché, a detta delle ricorrenti, tali atti, sarebbero stati assunti in violazione delle prerogative sindacali in tema di consultazione preventiva.

In particolare con la deliberazione n° 2144/2011 l'Asp di Catanzaro aveva specificato lo stato della razionalizzazione della rete ospedaliera che era in corso in applicazione del DPGR n. 18 del 22.10.2010. Erroneamente i sindacati avevano inteso tale atto quale un nuovo atto aziendale assunto in violazione delle loro prerogative sindacali. Il Giudice del lavoro con il suo provvedimento, invece, in accoglimento di quanto evidenziato dall'Azienda ha riconosciuto che si trattava di un atto ricognitivo con cui si comunicava alla Regione gli atti in itinere. Ed ancora, il Giudice del Lavoro, ha riconosciuto la correttezza dell'azione amministrativa dell'ASP che, prima dell'adozione di tale atto, ne aveva dato corretta informazione ai sindacati.

Parimenti è stata riconosciuta la correttezza della deliberazione n. 2495/2011 con cui la ASP di Catanzaro ha approvato il nuovo atto aziendale con il quale, l'Azienda, nell'ottica del risparmio e della razionalizzazione dei costi, ha ridotto significativamente il numero delle Unità Operative ottenendo un notevolissimo risparmio economico. In particolare il Giudice del Lavoro ha riconosciuto la correttezza dei rapporti sindacali tenuti tra "Azienda ed i sindacati specificando come, nel caso di specie vi sia stata sia la informativa che la consultazione normativamente previste; parimenti non ha ritenuto fondate le pretese dei sindacati che, con il loro ricorso, pretendevano un livello di rapporti che lo stesso Giudice del lavoro ha definito quale una "vera e propria contrattazione" che, però, la norma non prevede. Anche per tali motivi i sindacati sono stati condannati alla refusione delle spese processuali a favore dell'Azienda che ha liquidato in € 3.000,00 oltre accessori di legge.

Viva soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell’Asp, Dott. Prof. Gerardo Mancuso, il quale sottolinea che “la condotta della direzione generale è stata corretta e nel pieno rispetto della legge e delle istituzioni. Dopo aver subito una campagna stampa fatta di attacchi e di menzogne, finalizzate a screditare l’opera di risanamento e di riordino dell’ASP di Catanzaro, proprio da parte di istituzioni che dovrebbero tutelare l’interesse dei cittadini e non fare politica di parte senza onestà intellettuale, i sindacati hanno perso il ricorso contro l’Atto aziendale e sono stati condannati a pagare le spese giudiziarie, ma soprattutto, e pare che sia la prima volta che accade in Italia, vengono condannati ad una multa di 3000 euro in quanto non era opportuno dare vita al contenzioso. Le organizzazioni sindacali ricorrenti, anziché collaborare alla gestione dell’ente pubblico, hanno dimostrato, attraverso una condotta aggressiva e ingiustificata, un accanimento contro l’Azienda. Ancora una volta dunque la giustizia amministrativa ci ha dato ragione, confermando la legittimità degli atti prodotti da questa Azienda e il buon operato di chi la governa. Ci auguriamo che in futuro il comportamento dei sindacati non sia dettato dalla irrazionale volontà di contrapporsi sempre e comunque alle scelte aziendali e che le loro energie siano orientate non ad ostacolare le attività ma a dare un reale e fattivo contributo per il miglioramento dei servizi, in un comune e costruttivo impegno."