Reggio: bomba in procura, chiesto giudizio immediato per indagati
La Procura di Catanzaro ha chiesto il giudizio immediato per i quattro indagati nel procedimento che riguarda l'attentato alla procura generale di Reggio Calabria. Lo ha confermato all'Adnkronos il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo. Il prossimo mese di aprile sarebbero scaduti i termini di custodia cautelare per i presunti responsabili della bomba fatta esplodere sotto gli uffici della procura generale reggina il 3 gennaio 2010. Per questo fatto sono indagati il collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice e suo fratello Luciano Lo Giudice, il presunto armiere della cosca Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri che avrebbe aiutato Cortese a sistemare la bombola di gas al portone dell'ufficio della procura generale.
Nel mese di agosto un altro ordigno venne fatto esplodere sotto l'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro e nell'ottobre successivo un bazooka venne fatto trovare a poche centinaia di metri dal Cedir, annunciato da una telefonata che lo indirizzava all'allora procuratore Giuseppe Pignatone, oggi a Roma. Nel settembre 2010 vennero eseguite perquisizioni nei confronti di esponenti della cosca Serraino, a Reggio Calabria. Nei loro confronti tuttavia 'sono stati raccolti elementi molto labili', ha commentato il procuratore Lombardo.