Saracena, la kasbah diventa albergo diffuso
Pensare alla kasbah di Saracena come ad un albergo diffuso. Una struttura ricettiva pensata in orizzontale a basso impatto ambientale con camere e servizi dislocati in edifici diversi ma vicini tra loro, dove le strade diventano i corridoi e la piazza principale la reception. Riutilizzo di strutture altrimenti lasciate in disuso e valorizzazione, attraverso i prodotti e le caratteristiche tipiche del posto, dell’intero territorio, a tutto vantaggio dell’economia locale e dell’occupazione. Guai a chiamarlo agglomerato di B&B.
Il Sindaco Gagliardi ne è convinto. Con il suo particolare centro storico di origine e conformazione islamica, i prodotti di eccellenza, su tutti il Moscato Passito, la posizione geografica che consente di raggiungere, in pochi minuti, la montagna dal mare, Saracena ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo modello. Da imitare.
L’idea progettuale è stato presentata e spiegata, in dettaglio e supportata da numerose slides, nel tardo pomeriggio di ieri (giovedì 29) in un’affollata Piazza S.Lio, dall’architetto Roberto Bresciani, noto esperto della materia e assessore al turismo del comune di Arco, in provincia di Trento, invitato nella Città del Moscato dal Sindaco Mario Albino Gagliardi.
Dalla realizzazione dell’Auditorium degli Orti Mastromarchi quale nuovo, e prima inesistente, spazio culturale per il territorio, perfettamente incastonato nel cuore del centro storico arabo, alla promozione dei prodotti enogastronomici che portano, in Italia e nel mondo, alto, il nome di Saracena; fino alla promozione della montagna, risorsa che, insieme a tanti altri fattori rendono l’offerta locale unica nel suo genere. È stato lo stesso Primo Cittadino ad illustrare i punti di forza propri della Città del Moscato che, anche se presi singolarmente, rendono pensabile e immaginabile la realizzazione del progetto dell’Albergo Diffuso.
Dall’Albergo Diffuso “Forgaria – Monte Prât”, in provincia di Udine allo “Smerillo”, nelle Marche a “Sextantio” l’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio in provincia dell’Aquila ideato e realizzato da Daniele Kihlgren a quello di “Munta e Cara” ad Apricale Liguria. Sono, questi, gli esempi, già esistenti e funzionanti, proposti e raccontati dall’Arch. BRESCIANI attraverso le immagini proiettate su un maxi-schermo.
Dal centro storico all’olivicoltura di pregio, dalle cantine di alto livello all’offerta gastronomica, dall’altopiano di Novacco alla possibilità di praticare sport montani 365 giorni all’anno fino alla presenza dell’ambiente incontaminato del Parco del Pollino. Sono tutti elementi – ha spiegato Bresciani – che rendono il modello di Albergo Diffuso adattabile alla Città del Moscato, con i suoi oculi, le sue scale, i “vutant” e gli orti.