Rossano: Caputo eletto vicesindaco
Per fare l’assessore in un comune non contano la professionalità, il curriculum personale o le capacità comunque da dimostrare in concreto e sulle cose, a partire dal giorno successivo all’assunzione di una qualsiasi funzione istituzionale. No, per fare l’assessore, l’eventuale interessato deve portare in dote la propria, possibilmente lunga, “esperienza” politico-amministrativa acquisita, ovviamente nelle anticamere di qualche partito politico o di qualche sindacato o, se si è fortunati, di qualche amministrazione comunale! – E’, questo, in sintesi, il teorema della gavetta illustrato in dettaglio dall’ex assessore e consigliere comunale Ermanno Marino, intervenuto nel consiglio comunale di Rossano, svoltosi nella serata di ieri (venerdì 30 marzo), contestando, sulle premesse di questa sua legittima visione della politica e delle istituzioni, la recente nomina del giovane professionista Guglielmo Caputo a vicesindaco della Città, al quale cogliamo intanto l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro. Non avendo, come associazione europea, alcuna intenzione di entrare nel merito di una legittima e normale dialettica politica tra maggioranze e minoranze del momento, riteniamo tuttavia di dover esprimere, con la coerenza e linearità di pensiero che ci caratterizza e distingue dal 1998, alcune considerazioni di metodo, sollecitate proprio da quanto dichiarato dal consigliere Marino. – Se il meccanismo di selezione delle classi dirigenti e di ingresso nelle istituzioni, anche de esterni così come giustamente prevedono le leggi, dovesse essere ancorato solo ed esclusivamente agli automatismi elefantiaci e perversi ai quali ha fatto riferimento Marino, e cioè la nota gavetta politica in partiti e/o attraverso gradualismi elettorali, in Italia, dagli enti locali al governo nazionale, non vedremmo purtroppo un solo trentenne in ruoli di vertice. Così come del resto già accade! Detto diversamente, Marino fa riferimento a ciò che egli, insieme a quasi tutta la classe politica nazionale, trasversalmente considerata, conosce molto bene. In Italia, paese di vecchi al potere, è esattamente così che funziona: se entri giovane in politica, e segui il percorso “formativo” e di “esperienza” tradizionalmente inteso e imposto dalle gerarchie partitocratiche, arriverai sicuramente “maturo” nelle istituzioni, ma “maturo” d’età, cioè se non da vecchio sicuramente non più da giovane! – Ecco, questa visione gerontocratica della politica e delle istituzioni, che tra l’altro vorrebbe riconosce indirettamente ai partiti italiani così come sono ridotti oggi una funzione pedagogica o di formazione che nessun giovane intraprendente, libero e capace sarebbe in grado di sopportare neppure per 24 ore, rappresenta per noi la chiave di lettura più autentica del sostanziale declino nel quale, rispetto a tanti paesi dell’Unione Europea, oggi annaspa lo Stato italiano. – Basta frequentare con relativa assiduità, come facciamo noi, qualche istituzione europea, dal Parlamento o alla Commissione, ma basta anche soltanto confrontarsi ogni tanto con qualche piccolo comune del centro nord Italia, per accorgersi, per fortuna, di un altro modo di concepire e di trattare i giovani in politica e nelle istituzioni. Come Otto Torri sullo Jonio, al di là di qualsiasi giudizio politico o di altro tipo, riservato al confronto ed al gioco delle parti in causa, non soltanto leggiamo con grande e serena soddisfazione la scelta del Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, di nominare quale vicesindaco l’avvocato under 40 Guglielmo Caputo, ma diciamo anche che il percorso seguito in questa scelta che ci pare anzi tutto generazionale, tra l’altro per nulla inficiato da conflitti formali o di altro tipo che in buona fede non vediamo, debba e possa essere imitato anche da altri sindaci in altri territori, senza asfittiche gavette e né ereditate ipoteche, negative o positive, dell’azione dei padri o dei nonni o degli avi sul merito che un qualsiasi giovane amministratore, a prescindere dal proprio cognome, deve poter conquistarsi soltanto sul campo e nella sua vita.