Giovani UDC Cosenza. Lega Nord: la fine di un’era

Cosenza Politica
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Andrea Bruni

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Andrea Bruni, coordinatore provinciale Giovani Udc Cosenza sul caso Lega Nord

"Le dimissioni di Bossi, dopo il divampare dello scandalo che ha coinvolto la Lega Nord e dopo la crisi del governo Berlusconi, segnano la fine di un'era. Un'epoca incentrata intorno alla figura dell'ex Presidente del Consiglio. La fine di infondate rivendicazioni di autonomia territoriale, del berlusconismo e di tutti gli estremismi è un dato da cui deve ripartire la politica italiana. In un periodo cruciale in cui la fiducia dei cittadini verso i partiti tocca i minimi storici (l'8%), in cui la crisi economica impone doverosi tagli, non c'è più spazio per le vecchie logiche. Le fitte trame e gli intrecci che hanno coinvolto la Lega (territorialmente “Nord”, finanziariamente divenuta “Sud”), dimostrano che esiste un mondo sommerso, del quale il cittadino è totalmente all'oscuro.

E' doveroso, pertanto, far luce sul finanziamento pubblico ai partiti, ed in tal senso è ispirata l'intesa legislativa tra le maggiori forze politiche. Apprendiamo con soddisfazione le previsioni dell'obbligo di certificazione del bilancio, della creazione di una Commissione per la trasparenza e il controllo, del tetto di 5mila euro per i finanziamenti anonimi da parte di privati e della possibilità di investire i rimborsi elettorali solo in titoli pubblici italiani. Nello Stato democratico non è possibile fare a meno del ruolo dei partiti, ma è necessaria la presenza di regole che rendano trasparente l'operato di chi deve rispondere alle istanze degli elettori e fa da tramite tra il corpo elettorale e le istituzioni elettive.

Questi aspetti problematici e gli altri nodi cruciali, che frenano la crescita del nostro Paese, meritano l'intervento di tutte le forze politiche, così come sta accadendo in questi pochi mesi di vita del governo Monti. Quanto avvenuto negli ultimi tempi dimostra il fallimento del bipolarismo imperfetto, delle divisioni ideologiche e delle coalizioni nate con l'unico scopo di battere il candidato Premier di turno. D'ora in avanti non v'è una persona da sconfiggere, ma un Paese da risollevare e soprattutto una generazione (quella dei giovani) da tutelare; generazione attualmente senza un presente ed un futuro. Serve, a prescindere da possibili modifiche alla legge elettorale, proseguire sulla strada dei Governi di responsabilità nazionale sorretti da grandi coalizioni, come avviene in Germania, ricordandosi che l'emergenza socio-economica non è finita e non finirà con le elezioni del 2013".