Trasporti. Aumento biglietti, il no dei sindacati di Catanzaro e Lamezia

Catanzaro Infrastrutture

"L’aumento del carburante, l’aumento dell’inflazione, l’aumento del costo della vita legato alla pesante crisi economica e alle scelte governative, fa si che le categorie più deboli cioè studenti, pensionati, famiglie monoreddito, disoccupati, abbiano maggiore difficoltà a far fronte a tale devastante situazione". A dichiararlo in una nota la Filt Cgil, lo Spi Cgil e la Cgil.

"Tutto ciò premesso, è chiaro che il trasporto pubblico locale può considerarsi, se non pesa sulle tasche delle categorie di cittadini più disagiate, una vera e propria forma di “ammortizzatore sociale”. Purtroppo, Scopelliti e il suo governo, sempre più disattenti nei confronti dei reali bisogni dei cittadini, hanno approvato due delibere inerenti le tariffe del TPL vedi il D.G.R. n.362 del 11 agosto 2011 e il DGR568 del 16/12/2011, nelle quali si nega palesemente il diritto alla mobilità dei cittadini più deboli e bisognosi. Inspiegabilmente, vengono abolite le agevolazioni per anziani e portatori di handicap, che usufruivano di sconti fino al 100%. Viene eliminata la tariffa urbana sulle tratte ferroviarie di Ferrovie della Calabria, aumentando il costo del biglietto di quasi il 60% passando da 0,77 cent ad 1,20 euro, abolendo il biglietto a tempo.

La FILT- CGIL, lo SPI CGIL e la CGIL del comprensorio Catanzaro Lamezia condannano decisamente questa ulteriore vessazione nei confronti di cittadini calabresi che andrebbero tutelati e protetti, e non penalizzati in quanto usufruiscono del servizio di trasporto pubblico, in particolare, andrebbero agevolati i cittadini che utilizzano quello ferroviario Gagliano – Catanzaro lido , che si fregia per altro del titolo di “metropolitana”.

Il servizio ferroviario di FdC dovrebbe essere un servizio sociale, specialmente in tratta urbana dove il costo del biglietto è passato da 0,77 cent. Ad un costo che varia da 1 euro a 1,20 a seconda della destinazione, e cosa ancor più grave, vale solo una corsa e non più i canonici 90 min. Temiamo che questa sia una strategia per disincentivare l’uso dei mezzi pubblici, e quindi rappresenti un alibi per la Giunta regionale intenta a chiudere le linee di TPL automobilistiche e ferroviarie, rese improduttive dalla totale assenza di una progetto qualificato di sviluppo ed estensione della politica dei trasporti nella nostra regione. Per tanto, metteremo in campo tutte le necessarie iniziative anche giuridiche, per combattere questo enorme abuso che il Governo Scopelliti sta perpetrando ai danni dei cittadini Calabresi, ed in particolare nei confronti, dei pensionati degli studenti, degli immigrati e dei disoccupati.

La CGIL, non accetta questa “macelleria sociale” che sempre più sta contraddistinguendo le azioni di questa giunta regionale di centro destra e la contrasterà con tutte le sue energie."