Febbre del gioco: la Coldiretti scrive all’Anci e al Ministero dell’Economia

Calabria Attualità

La “febbre del gioco” nelle varie tipologie sta impoverendo il tessuto economico anche nella nostra regione con tangibili effetti negativi su convivenza sociale, equilibri familiari e reddito. Con questa lettura molto preoccupante ma reale, all’indomani della firma di un protocollo di intesa tra amministrazioni comunali, diverse associazioni ed esperti di economia, il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ha scritto all’ANCI Calabria e al Ministero dell’Economia per chiedere che vengano effettuati ed incentivati controlli atti a scoraggiare il gioco che per molti sta diventando una vero e proprio dramma che poi si consuma nelle mura domestiche e con il ricorso all’usura. Un illusorio “campo dei miracoli”, che produce effetti deflagranti generando nelle giovani generazioni la cultura del guadagno facile e non del lavoro vero. La Coldiretti chiede all’Anci e al Ministero dell’Economia, appunto di svolgere controlli nei locali per verificare che minorenni passino il loro tempo e spendano, le stime dicono fino a 50 €uro al mese, alle infernali macchinette o similari e poi di vietare nell’ambito del regime autorizzatorio paradossali pubblicità esterne, attrattive ed ingannevoli. Anche la Polizia Postale, deve accentuare i controlli sui giochi on-line per stroncare fenomeni illegali.

“L’economia reale risulta fortemente compromessa e si ha la sensazione netta che si vive, “nel paese dei balocchi” per rimanere nella metafora della favola di Pinocchio. La coldiretti, rivolge come forza sociale ed economica un pressante invito alle Istituzioni ed in modo particolare a tutte le parrocchie, i cui centri Caritas sono pieni di storie incredibili, a vigilare ed a mettere in atto iniziative volte a scoraggiare tale fenomeno che ormai, in Calabria, corrode il reddito delle famiglie per oltre il 15%, ed a farne le spese sono i beni di prima necessità quali quelli alimentari e gli investimenti su cultura e formazione. Il valore del mercato dei giochi rappresenta ormai il 3-4% del PIL e alimenta un flusso non sempre trasparente di investitori, che possono contare su un dinamismo tecnologico che non ha pari in altri settori che produrrebbero vero e duraturo benessere sociale. “La Coldiretti -conclude Molinaro – continuerà a svolgere con responsabilità la propria parte chiedendo di investire sull’economia reale.