Regione, Forum famiglie: “Chiediamo più attenzione”

Calabria Attualità

«Dalla Regione Calabria ci attendiamo più attenzione e sollecitudine verso le tantissime famiglie che vivono in situazioni al limite della povertà, e non provvedimenti a pioggia dotati di risorse economiche insufficienti che richiedono molti mesi prima di essere concretamente erogati. Inoltre, a livello di governo centrale devono pure porsi il problema che alcuni limiti al reddito familiare fermi al 2001, cioè prima dell’entrata in vigore dell’euro, sono anacronistici e deleteri, e vanno perciò adeguati al costo della vita attuale». Lo afferma preoccupato in una dichiarazione alla stampa, Antonino Leo, presidente regionale del «Forum delle Associazioni Familiari» che riunisce anche in Calabria organismi e movimenti associativi e di volontariato del mondo cattolico, a conclusione di un giro di incontri tenuti nelle varie realtà provinciali.

Sulla realtà calabrese Antonino Leo fa riferimento alle tante famiglie che si sono dovute sobbarcare forti spese per i viaggi e per prestazioni mediche specialistiche usufruite in centri ospedalieri del Nord Italia e di altri centri europei, e che da tre anni attendono i rimborsi previsti dalla legge 8 del 1999 sulle «Provvidenze in favore di soggetti affetti da particolari patologie». «

Di questo intenderemo parlare con l’assessore regionale alle politiche sociali Francescantonio Stillitani, al quale abbiamo chiesto un urgente incontro allo scopo di esaminare la grave situazione esistente in Calabria e sollecitare interventi rapidi e risolutivi». «La crisi economica e finanziaria italiana sta colpendo dolorosamente molte famiglie calabresi», afferma Antonino Leo che rivela di essere destinatario di «diverse lettere di richieste di aiuto, dove vengono segnalate anche bellissime iniziative di solidarietà e di vicinanza – ad esempio, mercatini di prodotti biologici e vendita di dolci fatti in casa – , ma dove in tutte c'è la disperata richiesta di avere il sostegno della collettività e dunque, delle istituzioni pubbliche».