Pesca. Sequestrati 80 kg di novellame a Cetraro

Cosenza Cronaca

Si è conclusa con due denunce ed il sequestro penale di circa 80 chilogrammi di specie ittica allo stato giovanile l'operazione di contrasto alla commercializzazione illegale del pescato che ha visto impegnato il personale dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro nei giorni immediatamente precedenti alla festa della Liberazione. L'attività dei militari della Guardia Costiera si è concentra nell'entroterra cosentino e in particolare nel Comune di Acri. "Sebbene più prossimo al litorale ionico - spiega il Tenente di Vascello Gabriele Peschiulli, Comandante del Circomare cetrarese - il Comune di Acri ricade nella giurisdizione territoriale dell'Autorità Marittima di Cetraro. L'operazione in questione si è sostanziata nel controllo degli esercizi commerciali della zona che effettuano vendita al dettaglio. Nell'occasione sono stati rinvenuti circa 80 kg. di novellame di sarda, il cosiddetto bianchetto, in Calabria piu' conosciuto come rosamarina. La recente nuova normativa in materia di pesca nulla ha innovato per quanto concerne il reato contravvenzionale di pesca, detenzione e commercializzazione di specie ittiche allo stadio giovanile e, pertanto, si è proceduto a denunciare i titolari di due esercizi commerciali e a sottoporre a sequestro penale il novellame illecitamente detenuto e commercializzato".

Il bianchetto - spiega la Capitaneria - è una specie di particolare pregio commerciale la cui pesca in passato era consentita durante un limitato arco temporale e previa autorizzazione specifica del competente Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. "Da 2 anni a questa parte - continua il Comandante Peschiulli - in ossequio alle stringenti normative comunitarie non sono state più assentite autorizzazioni in deroga per consentire questa pesca speciale, neanche per brevi periodi". I contravventori rischiano la pena dell'arresto da 2 mesi a 2 anni oppure l'ammenda da 2.000 a 12.000 euro, nonché, nel caso di esercizi commerciali, la pena accessoria della sospensione dell'attività da 5 a 10 giorni. "Vorrei ringraziare - conclude il Comandante Peschiulli - i medici veterinari dell'Azienda Sanitaria Provicniale di Cosenza che ci accompagnano durante la nostra attività operativa di controlli sulla filiera della pesca fornendoci il loro insostituibile contributo tecnico". Gli 80 chilogrammi di novellame sequestrato sono stati devoluti, dopo la certificazione di commestibilità e con l'autorizzazione della Procura di Cosenza, ad istituti caritatevoli locali.