Uil Crotone, lettera al sindaco sulle problematiche della città
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giuseppe Macchione, della Uilcem-Uil di Crotone, sulle problematiche della città ed i limiti, i ritardi, l'emergenza lavorativa indirizzata al sindaco Peppino Vallone.
"Gentile Sindaco di Crotone, ora che ci apprestiamo a vivere il tanto atteso mese Mariano e la pioggia ha finalmente liberato dal fango i marciapiedi del centro e della periferia, alleviando un disagio lungamente vissuto dai cittadini, Ella sarà certamente meno impegnata e potrà dedicarsi, con incisività, alle problematiche che affliggono questa nostra sgangherata città.
Avvertiamo l’esigenza di segnalare con pacatezza i limiti e i ritardi di un’azione amministrativa che non ha voluto affrontare le sfide che una nobile e storica realtà come la nostra avrebbe meritato; relativamente alle emergenze del lavoro e dello sviluppo. Converrà con noi che la città è precipitata in una “morta gora” spinta dal vento della crisi. Nel 2010 si sono verificate cessazioni e riduzioni di attività come Kroton Gres 2000, ex Sasol, Villa Giose, ecc. facendo così registrare nuove e poderose iscrizioni nelle liste di disoccupazione, mobilità, e cassintegrazione, che tutt’ora continuano con un ritmo inquietante ed irrefrenabile. Le stime rilevano che la città ha perso almeno il 50% della sua forza lavoro, non solo nel settore chimico e ceramico, perché gli effetti della crisi si allargano a macchia d’olio anche nell’edilizia, nel commercio e nelle altre attività economiche, mentre hanno cessato l’attività circa il 70% delle aziende.
Vorremmo conoscere, ma tutta la città vorrebbe conoscere, le azioni che l’Amministrazione Comunale, da Ella presieduta, intende intraprendere, magari in sinergia con le altre istituzioni ed almeno per alleviare la grave ed insopportabile sofferenza in cui è precipitata la città. Nessuno può pretendere dal Comune posti di lavoro, ma almeno l’elaborazione di un piano per lo sviluppo mirato a nuove e compatibili attività produttive, un progetto che consenta, per esempio, alle imprese di compiere quel processo di upgranding necessario alla loro competitività, senza sottoporsi alla gogna di una burocrazia agnostica, insensibile e fortemente arroccata in tutta la pubblica amministrazione. Le Istituzioni, soprattutto quelle del territorio sono urgentemente chiamate a svolgere un ruolo coraggioso e protagonista.
Mentre, purtroppo, avvertiamo che in questi anni dei suoi mandati è mancata un’azione vera, tangibile e finalizzata alla realizzazione di un’idea di sviluppo. Né abbiamo visto azioni sinergiche e coordinate con la Regione o con Ministeri competenti, come, invece, avviene in altre realtà del Paese, finalizzate a cogliere opportunità che, anche invertendo la tendenza, possano determinare nuove opportunità di sviluppo e nuove occasioni di lavoro. Anzi,se proprio vogliamo dirla tutta, giacciono in chissà quali cassetti inevasi, il Piano Strategico di Sviluppo, elaborato dalla sua precedente Giunta, ed i sette punti elaborati, invece, da CGIL-CISL-UIL e sui quali ella, unitamente a tutta una serie di soggetti, ha apposto la Sua graziosa firma, impegnandosi, fra l’altro, a coordinare i tavoli di una concertazione mai realizzatasi. E ci stupiscono le affermazioni di alcuni soggetti che, in questi giorni, riscoprono la validità dei sette punti dopo averli sistematicamente ignorati, se non addirittura ostacolati, da quel 28 ottobre 2010 ad oggi. Ma tant’è, questa è una città dalla memoria corta che trova più comodo far finta di non sentire chi in questo anno e mezzo, in ogni occasione ed in ogni circostanza, ha lanciato continui appelli per il rispetto del patto sottoscritto sui sette punti e si accontenta, invece, dello scruscio di scope nuove.
Ma, curiosi come siamo, verificheremo se si realizzerà il passaggio dalle affermazioni generiche, alla concreta operosità. Orbene Signor Sindaco, sono trascorsi quasi 13 mesi dal suo secondo mandato e, come direbbe Mourinho lo Special One: zeru progetti, zeru azioni, zeru programmazione, zeru concertazione insomma, nada de nada. Lei si rende conto dello sconcerto e del disorientamento che il suo comportamento suscita nei cittadini? Lei si rende conto della grande perdita di credibilità di cui è fatta segno questa Amministrazione Comunale? Si liberi, finalmente, di tutti quei lacci e lacciuoli che le impediscono di operare. Mandi a quel paese quel branco selvaggio, quell’orda famelica che la ricatta sugli equilibri di maggioranza, al solo scopo di ottenere posti e prebende. Afferri un microfono, o se vuole un megafono glielo prestiamo noi, e parli alla città con l’onestà intellettuale che siamo certi non le manca . Ci dia la speranza ed il sogno che ce la possiamo fare, a noi soprattutto, alle migliaia di giovani che non vogliamo andarcene, e poi dove; alle tante famiglie crotonesi che non ce la fanno più e che vivono le proprie tragedie in un dignitoso silenzio. Sia gentile Signor Sindaco, almeno questa volta, provi a risponderci con un gesto di concreta disponibilità."
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