Pedofilia. Cassazione annulla condanna a meccanico di Gimigliano
La Corte di cassazione ha annullato la sentenza d'appello che il 27 giugno scorso ha confermato la condanna a sette anni di reclusione, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, e la condanna a risarcire alle parti civili 100.000 euro di danni già emessa a carico di Antonino Giofrè, 49 anni, il meccanico di Gimigliano (Catanzaro), sposato e padre di un ragazzo di 20 anni, finito in manette ad ottobre 2009 con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una dodicenne. Il Giudice supremo ha rinviato gli atti a Catanzaro dove la Corte d'appello dovra' dunque pronunciarsi nuovamente nei confronti dell'imputato, come richiesto dalla difesa, che ha impugnato la sentenza emessa in primo grado dal tribunale collegiale al termine del giudizio immediato a carico di Giofre', il 30 giugno 2012, quando l'uomo fu dichiarato colpevole come richiesto dal pubblico ministero, Simona Rossi, e dall'avvocato Vincelli, che rappresenta i genitori della giovane presunta vittima degli abusi, costituitisi parte civile anche per la dodicenne.
A loro i giudici di primo grado riconobbero risarcimenti da 50.000 euro per la ragazzina, e 25.000 euro ciascuno per i genitori. Furono proprio i genitori della minorenne, con la loro denuncia, a dare il via alle indagini dei carabinieri che alla fine hanno ricostruito due presunti episodi di violenza, che risalirebbero al 2 ed al 29 agosto 2009, che la stessa ragazzina avrebbe raccontando ai genitori cedendo alle insistenti domande che le fecero dopo aver avuto precisi sospetti sul rapporto che lei aveva con quello che loro ritenevano un amico. Quelle stesse indagini hanno consentito al sostituto Rossi di ottenere l'ordinanza cautelare che, all'inizio di ottobre 2009, ha fatto finire l'indagato - difeso dagli avvocati Antonio Chiarella e Stefano Nimpo - in carcere, sottoposto alla misura cautelare confermata in seguito dal Tribunale del riesame.