D’Acri, CIA: “facciamo un centro congressi al Comac di Montalto”

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“Perché non pensare di riqualificare il COMAC di Montalto, realizzando un centro servizi espositivi con annesse strutture congressuali che sono completamente assenti nell’area?”. E’ quanto si chiede il Presidente della CIA Calabria Mauro D’Acri, dopo aver riflettuto sull’esistenza, in tutta la regione, di decine e decine di strutture industriali, private e pubbliche, che sono completamente o di gran lunga inutilizzate, prodotto di una politica del cemento che ha caratterizzato l’idea di sviluppo in voga qualche anno fa. “Esistono centinaia di metri cubi di capannoni vuoti o semivuoti. Alcune strutture, anche se completate, non sono mai state utilizzate, altre sono utilizzate per piccolissima parte e molte non sono mai state completate e si presentano come scheletri che rendono, molte volte, inquietante il paesaggio nel quale sono inserite”. Il COMAC di Montalto sorge su un’area di 104.500 mq. consta di un mercato ortofrutticolo a due piani comprensivo di 50 stand, un centro direzionale, magazzini e celle frigorifere. Il complesso ospita attualmente una decina di ditte. “La constatazione di una situazione come quella del COMAC di Montalto – ha detto Mauro D’Acri – spinge immediatamente ad una riflessione: come è possibile che da una parte esistono strutture per le quali sono state spese ingenti risorse pubbliche, completamente sottoutilizzate e dall’altro molti operatori economici non vedono soddisfatto il loro fabbisogno di servizi utili a sviluppare la propria impresa? Perché, più in generale, non considerare, quale elemento virtuoso della programmazione, un premio di forte premialità per chi nella propria progettazione utilizza, ove possibile, strutture già esistenti e sottoutilizzate? Un principio del genere – ha concluso D’Acri - oltre a recuperare e a far risparmiare soldi pubblici, consentirebbe di fronteggiare uno dei temi che sicuramente ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni, e che in molte aree già rappresenta un’emergenza, quello della continua erosione, perpetrata negli anni passati e attestata dai dati dall’ultimo censimento dell’agricoltura, del suolo destinato a fini agricoli”.