Italia e Albania, un patto di sangue che dura da 500 anni
Si è svolta a Spezzano Albanese la giornata dell'Amicizia
Si è svolta ieri, a Spezzano Albanese, la giornata sul tema "Amicizia italo-albanese: un patto di sangue di oltre Cinquecento anni". Protagonisti dell'evento le Associazioni Culturali MeEduSA e "Pal Engjelli" di Tirana, presente alla manifestazione con una propria delegazione. Un programma intenso quello svoltosi nel comune del cosentino, gli ospiti albanesi hanno dapprima visitato l'ex campo di concentramento di Ferramonti e in serata, nella sala consiliare di Spezzano, il dibattito, moderato della giornalista Annalia Incoronato, durante il quale è stato firmato il patto di amicizia, con l'impegno di collaborare e diffondere nel tempo le culture, le tradizioni e tutto quanto concerne le identità locali. "L'intento - spiega il Presidente della MeEduSA, Emanuele Armentano - è quello di creare un ponte di comunicazione fra le realtà locali, che vantano storicamente l'appartenenza alle radici albanesi, e quelle d'Albania, al fine di poter sviluppare un rapporto che possa abbracciare non solo i fini culturali ma anche quelli turistici". Per l'occasione, fra i tanti componenti dell'associazione albanese appartenenti al mondo della cultura e della politica, sono intervenuti l'ex Ministro degli Interni albanese, Igli Toska e il magistrato Ardian Visha. "E' davvero un onore ed una grande soddisfazione - ha affermato il presidente della Pal Engjielli, Ilirjan Celibashi- firmare un patto di amicizia e fratellanza atto a rinsaldare legami che perdurano da 5 secoli". Entro giugno la delegazione italiana farà visita agli amici albanesi a Tirana.