Condannati due giovani per tentata estorsione e danneggiamento

Catanzaro Attualità

Gianluca Ghislandi ed Antonio Aloi, catanzaresi di 32 e 37 anni, sono stati riconosciuti colpevoli di concorso in tentata estorsione e danneggiamento aggravato, e condannati a 4 anni e mezzo di reclusione il primo, ed a 4 anni il secondo, oltre al pagamento alla parte civile di 1.000 euro il primo e 800 euro il secondo a titolo di risarcimento del danno. La sentenza e' arrivata dal tribunale collegiale di Catanzaro. Stando alle accuse formulate contro di loro dal sostituto procuratore Andreana Ambrosino, i due uomini, nel febbraio del 2005, avevano preso di mira un bar di Pentone, la sua proprietaria ed il figlio di quest'ultima. Entrati nel locale, infatti, i due si sarebbero assicurati che il ragazzo li sentisse mentre dicevano "lo sai che qui ho notato che c'e' molta gente la sera? Qua bisogna cominciare a chiedere la tangente". Sicuri che la donna sarebbe stata subito informata dal figlio i due, sempre secondo il capo d'accusa, sarebbero tornati alla carica qualche giorno dopo. Per convincere la titolare che avrebbe dovuto pagare senza fare storie, avrebbero così deciso di usare le maniere forti: le avevano prima detto che da allora in poi avrebbe dovuto rifornirsi di videogiochi da qualcuno indicato da loro, passando poi a devastarle il bar, tanto per essere presi sul serio. Aloi avrebbe tirato fuori un coltello con cui avrebbe cominciato a tagliare le confezioni di cibo e bevande, e poi, uno ad uno, erano andati in frantumi i bicchieri custoditi sul banco, erano stati rovesciati il calcio balilla ed i videogiochi presenti nel locale, era stata sfondata a calci la porta d'ingresso. Una richiesta di "pizzo" fin troppo violenta ed eclatante, secondo l'accusa per la quale i due sono stati condannati.