Brevi di cronaca nel reggino, nove arresti

Reggio Calabria Cronaca

Brevi di cronaca nel reggino, nove arresti

Durante una serie di servizi di controllo, i carabinieri di Reggio Calabria, hanno eseguito nove arresti. A finire in manette un 37enne georgiano, B.V., per aver rubato in un centro commerciale, del rione San Leo di Reggio, un lettore Mp3. Con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti è stato arrestato F.A., 22 anni. Abitazione del giovane sono stati trovati quattro involucri di cellophane, occultati in un cesto di vimini, contenenti complessivamente 10 grammi di hashish ed all'interno della biancheria intima altri nove involucri con ulteriori 20 grammi di droga. A Marina di Gioiosa Ionica sono stati arrestati due persone ricercate dello scorso mese di marzo: B.G.R., 32 anni. e B.A. di 26, entrambi pregiudicati. Nei loro confronti il gip del tribunale di Locri aveva emesso provvedimento di custodia cautelare per detenzione e spaccio continuato di sostanze stupefacenti. Altre due persone sono finite in carcere per un furto con strappo avvenuto lo scorso mese di marzo sul lungomare di Caulonia. Gli arresti sono avvenuti a Monasterace ed a Montefiascone (Viterbo) località dove i militari dell'arma hanno eseguito un provvedimento della magistratura di Locri nei confronti di C.G., di 22 anni, e dello zio C.C. di 52. I due sono stati tradotti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
- Tre arresti sono stati operati dei carabinieri nel reggino per atti persecutori, per inottemperanza al decreto di espulsione e per resistenza a pubblico ufficiale. Il primo provvedimento ha riguardato un cittadino indiano di 35 anni, residente al rione Rosario Valanidi di Reggio Calabria. A Taurianova, invece, le manette sono scattate ai polsi di un marocchino di 32 anni , responsabile di non aver lasciato il territorio italiano dopo il provvedimento di espulsione del prefetto di Reggio Calabria. L'ultimo arresto e' avvenuto a Gioia Tauro durante il sopralluogo dei carabinieri in un incidente stradale. Nei corso dei rilievi, un impiegato postale di 52 anni, padre di una giovane automobilista coinvolta nel sinistro, si e' rifiutato di farsi identificare. Alla richiesta dei documenti l'uomo ha inveito e spinto di militari dell'Arma