Inquinamento ambientale a Rosarno: sequestrato impianto agrumi, una denuncia
Il Corpo Forestale dello Stato ha un ruolo attivo nella prevenzione e repressione dei reati di natura ambientale. In particolare, il Comando Provinciale di Reggio Calabria, durante i periodi di lavorazione dei prodotti agricoli tipici, quale le olive e gli agrumi, intensifica maggiormente i controlli presso le aziende di trasformazione al fine di monitorare i processi industriali ed il corretto smaltimento dei risultanti rifiuti. Durante tali controlli presso un’azienda agrumaria a Rosarno, il personale del Comando Stazione di Laureana di Borrello coadiuvato da unità del Comando Provinciale, intervenuto anche a seguito di precedenti segnalazioni, ha rilevato notevoli anomalie nei processi di depurazione dei reflui industriali e smaltimento dei rifiuti derivanti dalla premitura degli agrumi, il cosiddetto “pastaccio”.
Giunti presso l’Azienda, infatti, il cui Amministratore Unico è B.S. di 46 anni, e procedendo all’ispezione degli impianti, il personale operante ha trovato un evidente stato di abbandono e totale degrado dell’area dove, originariamente, doveva sorgere un impianto destinato al recupero di tali rifiuti. Il “pastaccio”, invece di essere trattato per come previsto dalla vigente normativa, veniva semplicemente accumulato all’interno di alcune delle otto grandi vasche destinate alla sua raccolta. Tale attività, visto le condizioni in cui versava l’intera struttura, avveniva da lungo tempo, considerato che, in molte aree, il pastaccio risultava completamente coperto da vegetazione erbacea spontanea. Inoltre, i pozzetti di raccolta del percolato, derivante dalla naturale fermentazione, anche a riprova dell’evidente inattività dell’impianto di trattamento, risultavano occlusi da rifiuti di ogni genere, quali materiali plastici, componenti di elettrodomestici ed altro. Valutato che l’opificio industriale risultava in piena attività, è stata intensificata l’ispezione del ciclo di trasformazione, scoprendo che i reflui liquidi dell’azienda, dopo una breve sosta in due vasche collegate tra loro, finivano all’interno di un pozzetto di raccolta che successivamente, riversava gli stessi direttamente all’interno della pubblica rete fognaria, senza subire i necessari trattamenti di depurazione. Da un attento esame della documentazione esibita, si palesava il mancato rispetto delle procedure di depurazione imposte dalla società convenzionata per il trattamento dei reflui industriali nonché il mancato rinnovo dell’autorizzazione provinciale per il recupero dei prodotti di scarto della lavorazione quale il pastaccio di agrumi.
Pertanto, considerate le gravi irregolarità riscontrate, si è proceduto al sequestro dell’azienda avente una superficie complessiva di 7.000 mq ed all’interruzione del processo di lavorazione. Oltre alle predette irregolarità di depurazione e smaltimento dei rifiuti prodotti riscontrate nell’impianto, è stato evidenziato che alcune vasche, originariamente progettate per permettere il trattamento dei rifiuti provenienti dalla lavorazione degli agrumi, erano state adibite a discarica di rifiuti non pericolosi costituiti principalmente da copertoni usati e materiale plastico di vario tipo. Pertanto a B.S. sono stati contestati i reati ascrivibili alla violazione della vigente normativa sugli scarichi industriali, nonché di attività di gestione illecita di rifiuti non pericolosi. Lo stesso, quindi, è stato deferito, in stato di libertà. L’operato del personale del Corpo Forestale dello Stato è stato pienamente confermato dalla competente Autorità Giudiziaria che ha convalidato tutti i sequestri eseguiti.