In mostra a Morano le tele di Salvatore Di Luca e le poesie di Mario De Rosa
Dal 12 al 27, inserito tra gli appuntamenti del “Maggio della Bandiera”, nella suggestiva cornice del Convento di San Bernardino, in mostra le tele di Salvatore Di Luca e le poesie di Mario De Rosa.
Forti del successo degli anni scorsi, entrambi abituati ad esprimere intime suggestioni mediante nobili resoconti artistici, a margine di un percorso segnato dalla ricerca e dall’introspezione, i due artisti moranesi si ripropongono con un progetto le cui coordinate, rivisitate e aggiornate, offrono al visitatore un formidabile impatto emotivo. Il delicato impasto cromatico del pittore, le liriche talvolta struggenti altre sbarazzine del compositore, inducono naturalmente nell’osservatore una piacevole percezione di pace e armonia. L’accostamento, poi, coraggioso ma affatto temerario, tra pittura e poesia, tecniche e soggetti compositi, tra righe, tele e tavole, si conferma efficace strumento di relazione e abbandona definitivamente il carattere sperimentale con cui negli anni scorsi il duo Di Luca/De Rose, rompendo gli schemi, si era affacciato nel contesto culturale del comprensorio.
E se è vero che l’arte estasia i sensi e concilia la meditazione, non v’è location più adatta di un chiostro monastico d’epoca rinascimentale per parlare al cuore dell’uomo servendosi del linguaggio mistico di colori e versi. E’ come se una forza arcana proiettasse il pubblico tra i chiaroscuri e le sfumature dell’immagine, rendendolo protagonista della scena. Viaggiando tra il sacro e il profano, immersi in paesaggi rupestri e prati rigogliosi, scorci panoramici e sublimi primi piani, incalzati dal racconto delle rime, sapientemente incastonate alle dinamiche figure, par che il tempo, intriso di passato, sospenda l’impetuosa corsa nell’immanenza, liberando rigeneranti energie spirituali impregnate di presente.
Un incantevole dipinto ritraente la Madonna del Carmine sovrastante il centro storico di Morano semiavvolto in un tricolore, in atteggiamento di materno soccorso verso questa devota popolazione, appellato dal Di Luca “Riggina muranisa”, realizzato in olio su tela, ha ispirato la mostra, concretizzando un’idea sedimentata nell’animo dei due promotori e facendone un appuntamento tra i più quotati del mese moranese.
Ci si può commuovere ammirando il risultato della passione e della genialità. Entri, ti fermi, pensi… La tela… la poesia… L’estasi… “Dilagano da plaga / senza tempo / forze terribili / e confluiscono, / sublimi in santità / di luce, / in un clamore / che tutto avvolge / e crea: la Parola. / E sono fibre pervase, / da vita e ineffabile / dolcezza, le creature / con aura d’innocenza.”