Avvocati Calabria, in nome del popolo italiano

Calabria Attualità

Riceviamo dal segretario regionale del sindacato dell'ordine degli avvocati, Carlo Paduano, la seguente nota:

"Ridisegnare la geografia giudiziaria non è una operazione tecnica, che soggiace ad esigenze di bilancio e sottoposta a logiche di risparmio contabile, ma è invece strettamente collegata alla democrazia ed ai diritti di un popolo. Non è un dato neutro se in un territorio esiste o non esiste un Ufficio Giudiziario. Anche se non la sostanza della giustizia un popolo ha necessità di avere almeno la sua apparenza. Un Tribunale è l’affermazione che lo Stato esiste, è un pilastro di legalità in un territorio, è la consacrazione dei diritti inviolabili dell’uomo sanciti nella Dichiarazione Universale, nella Convenzione Europea e nella Costituzione della Repubblica. Se una Repubblica non solo omette di realizzare la giustizia sostanziale con l’equità e l’eguaglianza (cose ormai passate di moda e sotto silenzio) ma elimina i propri simboli arretrando e sguarnendo i territori delega in maniera implicita ad altri poteri l’occupazione dello spazio lasciato vacante.

La crisi economica e le modalità governative di risoluzione incentrate sul pareggio di bilancio, nella nostra regione, già consentono alle organizzazioni criminali di lanciare un’opa (offerta pubblica di acquisto per i non economisti) ostile sulle poche attività economiche ancora vive; se a questo si associa la soppressione dei tribunali siamo alla dichiarazione di fallimento non solo economica ma socio-politica dello Stato. Il messaggio sotteso è evidente: ridisegnare il nuovo modello sociale eliminando qualsiasi forma o finalità democratica.

La scusa della crisi economica, perché di questo si tratta, non essendo lo Stato un’azienda che può essere valutata con un punteggio, e quindi non rientrante nelle logiche mercantilistiche, sta legittimando: la soppressione per decreto dei diritti dei cittadini, vedasi art. 18 statuto dei lavoratori, l’eliminazione fisica di coloro che si occupavano della tutela di questi diritti, leggasi avvocati; la cancellazione dei diritti politici: diritto di voto per le province; la soppressione dei tribunali, con l’aggiunta del filtro della conciliazione, dell’aumento esponenziale del contributo unificato in combinato disposto con la chiusura di ospedali, linee ferroviarie et similia determina la privatizzazione del paese a favore di gruppi finanziari e criminali."