Nuova Hera: vicini alla famiglia del crotonese vittima della crisi
L’Associazione Nuova Hera comunica in una nota di essere vicina alla famiglia di R.G. crotonese di 56 anni che ieri ha deciso di mettere fine al disagio, quello dei problemi economici dovuti alla perdita del posto di lavoro, con cui è stato costretto a vivere negli ultimi due anni. Sappiamo bene che le nostre parole non avranno il potere di restituire la vita o di alleviare il dolore dei famigliari di R.G. ma vogliamo ancora una volta, come facciamo solitamente nelle nostre uscite, dare un input a tutti i cittadini crotonesi, dall’ultimo al “primo”, affinché non venga mai negato l’aiuto a chi ne fa richiesta, a chi vive un momento di crisi bisogna dare risposte concrete! Il nostro scrivere nasce dall’indignazione che questa improvvisa e tragica scomparsa ci ha provocato, il disagio vissuto dal concittadino che ci ha lasciato, in fondo è un disagio molto diffuso in città e che non può essere occultato, il periodo non è sicuramente dei migliori, qui come altrove, non per questo però bisogna pensare che non ci sia più nulla da fare o che si è incapaci di poter fare qualcosa, in particolare sono i nostri “maestri”, delegati alla gestione pubblica delle risorse, che dovrebbero predisporre gli aiuti laddove ci sono difficoltà di sopravvivenza e pertanto, ci chiediamo: le istituzioni locali hanno predisposto in maniera funzionale centri di ascolto-accoglienza per famiglie disagiate? Esiste uno sportello dove richiedere aiuti concreti per disoccupati con famiglie?
Sono previsti ausili da parte del Comune di Crotone in casi di difficoltà economica? Noi intanto chiediamo più umanità da parte delle istituzioni locali, chiediamo di mettere da parte la superbia e la boriosità che li contraddistingue, chiediamo che tutti i dirigenti comunali pensino meno ai loro portafogli e più alle esigenze dei concittadini, tutti allo stesso modo, senza differenze di conoscenze e parentele… Crotone è un grande paese in cui ognuno di noi si conosce l’un l’altro, conosciamo chi sono i cognati, chi sono i cugini, chi sono i fratelli, chi sono le sorelle, ognuno di noi ha un legame, ci conosciamo tutti, conosciamo i compromessi, i voti scambiati, i favori, le mazzette, le carte false, insomma conosciamo tutti i peccati commessi… e se fin’ora è stato alzato un muro omertoso per la paura di denunciare, o per l’onore ed il rispetto inculcatoci dalla cultura mafiosa che spesso caratterizza noi gente del sud, finalmente è arrivato il momento storico in cui farlo crollare! Oggi, nel periodo di crisi che stiamo vivendo ed in cui abbiamo la dimostrazione che le nostre vite sono appese ad un filo sottile, che può spezzarsi da un momento all’altro, abbiamo preso atto che non abbiamo più nulla da perdere, dobbiamo farci coraggio e cominciare ad unire le forze, a non chiuderci in noi stessi ma aiutarci l’un l’altro e cominciare a prendere parte alle “lotte” per il bene comune che non è una cosa astratta ma tutto ciò che ci circonda ed in cui viviamo, e che alcuni a poco a poco ci stanno togliendo. Se siamo in un periodo di crisi non è perché lo ha voluto il caso…ma perché c’è una piccola parte della comunità che si arricchisce con il denaro destinato ad altri o riservato a servizi mai elargiti… anche qui a Crotone.
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