Illuminazione Capocolonna: Praticò, la cifra per il ripristino non è nelle disponibilità dell’Ente

Crotone Attualità

Di seguito trasmettiamo il testo della lettera inviata dall’assessore alla Viabilità Marcello Praticò ai consiglieri di opposizione Bonofiglio, Lucà e Schifino. Nella missiva Praticò ha allegato tutti i verbali di denuncia presentati ai Carabinieri, nonché il preventivo a suo tempo richiesto ad una ditta specializzata nel settore.

TESTO INTEGRALE LETTERA | Apprendo da emittenti televisive locali e dalla carta stampata che Consiglieri provinciali di opposizione avrebbero presentato un’interpellanza per conoscere le ragioni del mancato funzionamento dell’impianto di illuminazione lungo la strada provinciale n. 49 (Capo Colonna) la notte del pellegrinaggio. Premesso che a tutt’oggi non è pervenuta al sottoscritto alcuna richiesta scritta o solo verbale da parte degli interroganti; e che il presidente Zurlo ha già fornito ampie ed esaurienti delucidazioni sull’argomento; malgrado l’irritualità della proposizione, ritengo doveroso “spenti i riflettori” della festività Mariana, fornire ulteriori elementi esplicativi. Il 5 marzo 2010 ignoti rubano cavi elettrici in rame per una lunghezza totale di 900 metri circa; il 30 giugno 2011 ignoti danneggiano n. 13 pozzetti lungo la S.P. 49, tagliano ed asportano i cavi dell’impianto di illuminazione; il 14 settembre 2011 ignoti asportano circa 480 metri di cavo elettrico in rame lungo la S.P. 49; lo stesso giorno (o notte) lungo la S.P. 50 (bivio Capo Colonna) vengono asportati circa 690 metri di cavo elettrico; il 26 settembre 2011, lungo la S.P. 50 (località Monastero) vengono asportati cavi di illuminazione per una lunghezza di circa 900 metri; il 30 settembre 2011 sulla S.P. 49 a circa 500 metri dal bivio per Capo Colonna, vengono asportate 16 campate di cavi da illuminazione per un totale di circa 500 metri. A far data da quest’ultimo furto non si sono verificati più eventi delittuosi in quanto non c’è rimasto più nulla da rubare. Il ripristino dello “status quo ante” risulta stimato in circa 170.000 euro, cifra che al momento, non risulta essere nelle disponibilità dell’Amministrazione.