Reggino: quattro episodi di violazione della norma urbanistico-edilizia
Durante i continui e costanti controlli del territorio ad opera dei Reparti territoriali del Corpo Forestale dello Stato e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, il personale operante, in quattro distinte operazioni, ha sequestrato diversi manufatti abusivi e deferito, in stato di libertà, alla relativa Autorità giudiziaria altrettanti soggetti, quali presunti responsabili di tali opere. L’attività posta in essere si colloca nell’ambito dei servizi contro l’abusivismo edilizio disposti dal Comando Provinciale, che già nei mesi scorsi, aveva dato significativi risultati. Il Reparto di Locri, durante i controlli quotidiani del territorio di competenza, notava nella località “Fontanelle” in agro del comune di Bagnana Calabra (RC), all’interno della proprietà di S.M. di anni 77, una struttura in cemento armato e laterizi, avente dimensioni di 3,5 metri di larghezza per metri 12,00 di lunghezza, in corso di costruzione e da adibire probabilmente a civile abitazione. Dopo gli accertamenti e dopo aver escusso la proprietaria del fondo, la stessa esibiva una denuncia di inizio lavori inoltrata allo sportello unico del comune di Bagnana Calabra, ma che riguardava esclusivamente i lavori di ristrutturazione di un edificio esistente. Pertanto, essendo il fabbricato evidentemente di nuova costruzione e non essendo supportato dal necessario permesso a costruire, il personale del Comando Stazione di Locri poneva sotto sequestro il manufatto, deferendo S.M. alla competente Autorità Giudiziaria per abusivismo edilizio e per la violazione della normativa in materia paesaggistico-ambientale.
Con le medesime modalità, durante il regolare controllo del territorio operato dal Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, il personale CFS ha rilevato e sequestrato ben tre manufatti abusivi in tre diverse località del comune di Palmi (RC). Nella località “Curcia” il personale in servizio ha denunciato tale M. R., di anni 38, per abusivismo edilizio e deturpamento di bellezze naturali, per aver realizzato un manufatto in calcestruzzo armato senza le necessarie autorizzazioni e concessioni, avente dimensione di mt. 9,00 di larghezza per mt. 11,00 di lunghezza, a ridosso di un fabbricato esistente di sua proprietà. Il manufatto è stato sottoposto a contestuale sequestro preventivo. Inoltre, da indagini contingenti effettuate, è risultato che l’area ove insiste il fabbricato abusivo ricade all’interno di un sito di interesse comunitario, istituito dal Ministero dell’Ambiente. Tali siti definiti dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE) hanno come obiettivo la conservazione degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatica. Questa importante direttiva è nota anche come Direttiva "Habitat" ed è stata recepita in Italia a partire dal 1997, comprendendo tutta una serie di aree che contribuiscono in modo significativo al mantenimento della biodiversità della regione in cui si trovano. Durante un pattugliamento all’interno dello stesso comune di Palmi, gli agenti del medesimo Comando Stazione hanno rilevato in località “Roviglioso” un altro episodio di abusivismo edilizio in prossimità dell’area costiera, dove tale P.V. di anni 75 aveva realizzato una scalinata in calcestruzzo armato per poter raggiungere la battigia del mare direttamente dalla sua abitazione.
L’indagato tra l’altro, risulta comodatario dell’area in questione essendo l’immobile di proprietà della figlia. Anche in questo caso, non è stata fornita alcuna documentazione che autorizzasse i lavori riscontrati. Anche in questo caso, la struttura posta sotto sequestro, oltre a deturpare uno dei tratti di costa più belli della provincia, ricade nel sito di importanza comunitario ed è, quindi, da considerare come area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. P.V. dovrà rispondere dei reati di abusivismo edilizio e deturpamento di bellezze naturali per violazione al DPR 380/2001 e del D.lvo 42/2004. In ultimo, nella località “Macello” del comune di Palmi, sempre il personale del Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, notava un manufatto in calcestruzzo armato in corso di costruzione e procedeva alle indagini di rito. Dopo gli opportuni accertamenti, veniva identificata come proprietaria nonché responsabile della realizzazione dei lavori tale A.A., di anni 51, la quale era priva di documentazione che ne autorizzasse la realizzazione. Anche in questo caso, con i medesimi presupposti normativi dei precedenti, venivano contestate violazioni inerenti non solo la normativa urbanistico-edilizia, ma anche afferenti alla tutela paesaggistico-ambientale dei siti di interesse comunitario. Le attività di controllo verranno ulteriormente incrementate così come disposto dal Comando Provinciale.