L’ultimo lavoro di Corea e Corapi al Casalinuovo: molto più di una recita scolastica

Catanzaro Attualità

“Al tempo in cui le parole parlavano” è l’originale messa in scena che all’Auditorium Casalinuovo ha visto protagonisti i bambini della scuola primaria “Andrea Gagliardi” dell’Istituto Comprensivo Patari-Rodari. Conclusione del percorso didattico extrascolastico di Pedagogia Teatrale, realizzato per il quinto anno consecutivo dal M° Salvatore Emilio Corea e dalla Scuola di Teatro “Enzo Corea”, il progetto di educazione all’arte recitativa ha messo in luce il virtuoso frutto dell’integrazione tra le competenze interne alla scuola pubblica e quelle presenti sul territorio.

La pièce allestita (un testo originale di Franco Corapi nato da un’idea dello stesso Corea suggerita dal testo di Erik Orsenna “La Grammatica è una Canzone Dolce”) ha affrontato con ironia e leggerezza un tema particolarmente edificante per i bambini: l’importanza delle parole, la cura nel loro uso e i rischi del loro abuso, riuscendo a creare un’occasione di riflessione comune tra le generazioni sul valore del capitale linguistico di una comunità, strumento insostituibile di emancipazione e difesa dell’identità sociale. Argomento un po’ duro da digerire per i non specialisti, ma riprodotto in una forma drammaturgica semplice e creativa che ha suscitato pensieri e risate nel folto pubblico. Genitori emozionati e divertiti, insegnanti, dirigenti ed esperti esterni affannati e concentrati nel gestire i trentatre piccoli attori, ma soprattutto loro, i protagonisti, bambine e bambini di talento e personalità, attenti o distratti ma sempre in sintonia, capaci di dialoghi, movimenti, coreografie di una certa complessità, frutto del training impartito dal M° Corea e dai suoi collaboratori Claudia Olivadese, Pasquale Rogato, Giovanna Procopio, Vincenzo Lazzaro, Justin Commarà e gli allievi attori della Scuola “Enzo Corea”, Annalisa Lamanna e Mia Talarico. Tutti colpiti dalla complessità e dalla qualità del lavoro, per prima la dirigente scolastico, Teresa Rizzo. "Sarebbe interessante, forse doveroso – ha detto quest’ultima - riproporre questa bellissima esperienza alle altre scuole catanzaresi; quasi non credevo possibile che in un tempo tutto sommato ristretto si riuscisse a confezionare un allestimento di così alto livello qualitativo, coinvolgendo ed entusiasmando un gruppo così nutrito di bambini, persino i più piccoli delle Prime e delle Seconde".

"Credo che oggi i bambini abbiano fatto una cosa importante, significativa,» ha voluto precisare il regista Salvatore Emilio Corea, «per alcuni di loro, magari, il teatro sarà un futuro professionale, per altri un momento particolare dell’infanzia, per tutti senz’altro un’occasione di crescita, di solidificazione della propria personalità e di sviluppo della capacità di interagire con gli altri. Voglio ringraziare per questo successo la sensibilità e la lungimiranza della dirigente scolastico, la passione delle docenti Antonella Colicchia, referente, Annamaria Altilia, Pinarosa Nicita, tutor; la commozione di moltissimi genitori è per me un attestato di valore e una Croce al Merito, se tale si potesse definire, per la scuola pubblica; quella Primaria, in particolare, la cui eccellenza e competenza è sempre fortunatamente superiore a tutti problemi e i ridimensionamenti che una cattiva politica le scarica addosso. Avere a cuore un’idea di percorso educativo che superi i confini della didattica di base e si apra con fiducia alle professionalità artistiche locali deve essere un legittimo orgoglio della professoressa Rizzo e di tutti quelli che credono nella missione civilizzatrice della scuola, in una terra bella e dannata come la Calabria".

Degno di menzione, infine, l’omaggio tributato prima dello spettacolo da attori e pubblico ai bambini della sconvolta terra emiliano-romagnola, oggi sofferenti come e più degli adulti, anche per la perdita di un luogo della felicità e della speranza quale dovrebbe essere ogni edificio scolastico.