Lavoro: protesta lsu-lpu a Catanzaro, centinaia in piazza
Centinaia di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità hanno manifestato oggi a Catanzaro, nell'ambito dello sciopero generale regionale della categoria proclamato da Cgil, Cisl e Uil. Un lungo corteo si è sviluppato per le vie del centro cittadino fino a raggiungere il palazzo della Prefettura dove una delegazione di sindacalisti e manifestanti è stata ricevuta dal prefetto Antonio Reppucci. Il rappresentante di Governo ha presieduto una riunione per raccogliere i motivi della protesta e trovare soluzioni adeguate. Durante l'incontro, durante alcune ore, i manifestanti hanno mantenuto il presidio sotto la Prefettura, dove rimangono in attesa di conoscere le possibili decisioni.
La dichiarazione di Gianvincenzo Benito Petrassi Segretario generale Uil Temp
“Un chilometro di rabbia, da via Francesco Paglia a piazza Prefettura, per difendere i diritti dei lavoratori. Un chilometro di vergogna, perché la situazione degli Lsu-Lpu rappresenta un caso di illegalità legalizzata. Da 15 anni i precari lavorano all’interno dei Comuni senza però alcun riconoscimento giuridico o pensionistico. È tutto questo è permesso dallo Stato. Se le stesse condizioni si dovessero verificare in un’azienda privata, lo stesso Stato apporrebbe i sigilli. In casa sua, invece, consente l’inaccettabile.
Oggi abbiamo deciso di protestare davanti al Prefetto di Catanzaro – spiega Petrassi - perché non nutriamo più fiducia in buona parte della nostra politica. E’ giunto il momento che lo Stato si faccia carico delle sue responsabilità. Questa Non è più una semplice vertenza sindacale, ma è una bomba sociale pronta ad esplodere. Infatti sono più di cinquemila i lavoratori Lsu-Lpu che vivono questa tremenda situazione lavorativa.
Oggi, al prefetto Reppucci, abbiamo chiesto che si attivi affinché il Governo convochi un tavolo insieme a Regione e Sindacato per avviare alla stabilizzazione i precari calabresi. Molti dei nodi da sciogliere, infatti, dipendono dal Governo centrale come lo sblocco delle assunzioni negli enti utilizzatori, l’assegnazione di un contributo straordinario per gli enti che intendono stabilizzare e, soprattutto, il riconoscimento dei contributi previdenziali, perché altrimenti queste persone non potranno mai andare in pensione pur avendo lavorato una vita per enti pubblici. Sul tappeto anche il tema della redistribuzione dei lavoratori in altri enti e la rassicurazione della copertura economica per il 2012. Quest’ultima è stata assicurata dal Dirigente generale del dipartimento Presidenza della Regione, Francesco Zoccali.
Il prefetto Reppucci ha preso a cuore il problema, dichiarando di attivarsi immediatamente per un incontro romano. Anche a lui è apparso chiaro che questa non è una semplice vertenza ma una bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il Governo deve convocare un tavolo al più presto. Qui si tratta di un vero e proprio caso Calabria”.