“Occhi a Perdere”, spettacolo teatrale per riflettere sul ruolo dell’uomo moderno
L’associazione teatrale “La Buffa Agitatori Culturali” metterà in scena lo spettacolo “Occhi a perdere, incubo premonitore”, un evento organizzato dalla stessa compagnia con la collaborazione del comitato civico “Natale De Grazia” e si terrà domenica 17 giugno ad Amantea alle ore 21.00 all’esterno della Casa delle Culture in via Vulcano.
L’opera invita a riflettere su alcuni eventi che hanno riguardato anche questo territorio e sul ruolo e l’atteggiamento avuto dalla popolazione locale.
“Occhi a perdere” è il racconto di un incubo scaturito dalle letture di due opere letterarie molto diverse tra loro: “Edipo Re” del filosofo Sofocle e il noir di ecomafia di Carlo Lucarelli “Navi a perdere”. La visione onirica nasce, nella prima versione del 2010, dall’Edipo Re come metafora sofoclea dello sguardo cieco ma dalla visione profonda, per dipanarsi poi tra le maglie dei misteri moderni indagati da Carlo Lucarelli.
Durante lo spettacolo innumerevoli oracoli e novelli Tiresia cercano di aprire gli occhi all’uomo del XXI secolo, che sembra vedere ma non voler guardare in modo consapevole al suo futuro.
Il messaggio che ci ha lasciato Natale De Grazia era forse una forma di vaticinio? L’ultima versione del 2012 di “Occhi a Perdere”, più articolata, indaga proprio su questa domanda.
Anche il luogo scelto per la messa in scena dello spettacolo può indurre ad un’altra riflessione: il ruolo che può avere un’opera pubblica come la Casa delle Culture sulla crescita culturale e morale della comunità una volta che avrà aperto i suoi battenti alla Città. Servono luoghi in cui si nutrano menti e spirito, dove far crescere sensibilità e intelligenze. Perché forse è superato il tempo dei “dibattiti” o comunque questi non bastano più come mezzo di comunicazione e riflessione. È giunto il tempo dei “racconti”, semi dai quali germogliano, anche se solo in terreni mentali fertili, le piante del pensiero critico. Allora può essere ipotizzato che la ricerca teatrale moderna possa arrogarsi il diritto di proporre le sue metodiche con la speranza di creare coaguli di pensiero che fungano eventualmente da terreno di coltura per la crescita di altro pensiero.