Usb Cosenza, sciopero dipendenti “Città dei ragazzi”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Gianpaolo Garofalo USB CalabriaSettore Privato Sezione di Cosenza
Sembra non esserci pace per i lavoratori di Città dei Ragazzi di Cosenza, vittime di continue promesse mai mantenute e piani di rientro regolarmente disattesi. Dopo lo sciopero del 18 maggio indetto dai lavoratori aderenti alla sigla sindacale USB, l'amministrazione comunale sotto la supervisione del sindaco ha deciso di concordare con il raggruppamento temporaneo di imprese (in seguito RTI) un ulteriore piano di rientro che in teoria consentirebbe il rientro dei crediti dell'impresa, e la conseguente erogazione dei salari, entro settembre. I lavoratori della struttura senza stipendio da sei mesi temono che il piano di rientro proposto al RTI dall'amministrazione comunale verrà disatteso appena terminerà l'intrattenimento estivo della struttura lasciando di nuovo i lavoratori in arretrato sui salari. Premettendo che non è stato presentato ne ai lavoratori ne alla USB il documento ufficiale ma solo uno stralcio dei presunti rientri, i lavoratori temono che una volta terminato l'intrattenimento estivo, e quindi spenti i riflettori sulle attività estive della struttura, il piano di rientro verrà ulteriormente disatteso.
USB, la sigla sindacale maggiormente rappresentativa all'interno della struttura, sostiene appieno le istanze dei lavoratori denunciando la mancanza di una posizione chiara da parte della CGIL che ad oggi non ha espresso la propria posizione in merito al piano di rientro presentato dall’amministrazione comunale. I lavoratori chiedono scusa a tutte le famiglie per tutti i disagi che deriveranno dal pesantissimo piano di scioperi presentato, che metterà a rischio il regolare svolgimento delle attività della struttura, e sperano nella comprensione e nell'appoggio della cittadinanza.
La macchina del fango che si è messa in moto per contrastare le azioni dei lavoratori, che rivendicano il sacrosanto diritto al salario per il lavoro svolto, mirerà a diffamarli tacciandoli di scarsa voglia di lavorare e poca propensione al sacrificio ma vorremmo sottolineare è dopo ben sei mesi senza stipendio che i lavoratori hanno deciso di rivendicare a testa alta i propri diritti. I lavoratori rigettano ogni accusa che li vuole vedere responsabili del fallimento del progetto di gestione attuale della struttura indicando nei cronici ritardi dei pagamenti da parte dell'amministrazione comunale e nella mancanza di liquidità per sopperire ai ritardi da parte del RTI i reali motivi del mancato funzionamento del progetto .