Tribunali minori: salvaguardare l’autonomia e la specificità di quelli calabresi

Calabria Attualità

I Tribunali minori calabresi, in particolare quelli cosentini, non vanno soppressi, ma potenziati. Perché efficienti e perché presidi giudiziari al centro di un territorio segnato dalla presenza della criminalità organizzata.

Lo dice il vicecapogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, scendendo in campo a sostegno delle iniziative promosse dai Comuni del circondario, dal personale della struttura e dagli avvocati del Foro castrovillarese. Dopo aver partecipato, nei giorni scorsi, ai consigli comunali aperti svoltisi a Rossano e Castrovillari, stamani il vicecapogruppo dell’Udc ha incontrato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari, Roberto Laghi, ribadendo il proprio impegno per quella che ha definito essere "una battaglia di civiltà".

"Sin dal settembre scorso, quando l’assemblea consiliare approvò un ordine del giorno, poi seguito da altro similare atto di recente adottato – ha spiegato Gallo - ho evidenziato la necessità di far precedere da un’attenta riflessione la decisione in ordine all’individuazione dei Tribunali da cancellare dalla mappa giudiziaria italiana", ed in specie di quelli non aventi sede coincidente con le città capoluogo di provincia, come ad esempio Rossano, Paola e Castrovillari, nel cosentino. "E’ evidente – prosegue Gallo – come un’eventuale soppressione, decisa a prescindere dalle caratteristiche dei tribunali, dalla loro operatività ed efficienza, dal preventivo coinvolgimento dei territori interessati, rischi di ripercuotersi negativamente su regioni, quali la Calabria, già segnate dalla pervasività del fenomeno mafioso, ed il tutto solo per ottenere risparmi esigui, assolutamente sproporzionati rispetto ai danni arrecati al territorio in termini di certezza del diritto e di prossimità e funzionalità del servizio giustizia".

Prosegue il vicecapogruppo dell’Udc: "E’ necessario che il Governo, in risposta alle sollecitazioni avanzate anche dalla Regione, prenda in considerazione la possibilità, prima di avviare la modifica delle circoscrizioni territoriali, di predisporre, sentiti i presidenti dei Tribunali interessati, gli ordini professionali territoriali, l'Anci e le amministrazioni locali, uno studio basato sulla ricognizione dei costi e dei risparmi effettivi, derivanti dalle ipotesi di diversa articolazione territoriale rispetto a quella in essere". Conclude Gallo: "Il processo di riorganizzazione, così come pensato, rischia di avere effetti deleteri e di originare una guerra tra poveri, tra parti del medesimo territorio che vivono le medesime problematiche e patiscono la stessa sete di giustizia. L’auspicio è che ci si fermi a riflettere: ne verrebbe fuori la necessità di salvaguardare dai tagli le strutture giudiziarie calabresi".