Emergenza caldo in Calabria: 4 denunce per incendio colposo
La stagione calda è appena iniziata e, puntualmente, i primi roghi si sono verificati nelle aree rurali anche nella Provincia di Reggio Calabria sviluppando, in alcuni casi, anche fenomeni di grave allarme ambientale e sociale. Il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, in accordo con le direttive impartite dai propri vertici regionali e nazionali, con l’incombere della stagione estiva ha predisposto un’azione sinergica tra tutti i Reparti dipendenti ed il Nucleo investigativo tesa ad intensificare il controllo del territorio per prevenire e reprimere quelle azioni antropiche illegali, dolose o colpose, che rappresentano la principale causa degli incendi. In tale azione di contrasto, il Corpo forestale dello Stato da alcuni anni sta applicando metodi investigativi innovativi, come quello del M.E.F. – Metodo delle Evidenze Fisiche basato su puntuali criteri di “lettura” del singolo episodio incendiario, che sta portando alla soluzione di un crescente numero di casi di incendio boschivo, sia colposo che doloso, con l’individuazione dei presunti responsabili.
In tale contesto, negli ultimi giorni sono state ben quattro le persone denunciate dal personale del Corpo forestale dello Stato per incendio boschivo colposo in altrettante operazioni di polizia giudiziaria. Giova ricordare che il reato di incendio colposo, in considerazione dei notevoli danni che arreca al territorio ed al grave allarme sociale che provoca, è un delitto punito dal codice penale con pene severe che vanno, per i casi più gravi, fino a cinque anni di reclusione.
In dettaglio, il Comando Stazione di Gioiosa Jonica, in riscontro ad informazioni confidenziali ricevute, si recava presso la proprietà di B.D. di anni 77, ubicata nella località “Busalo” del comune di Gioiosa Jonica (RC), dove era stato segnalato l’inizio di un grave incendio boschivo che stava interessando anche la collina limitrofa. Su tale collina è radicata una pineta secolare costituita da esemplari di pino domestico di grandi dimensioni, aventi tra l’altro, un consistente valore forestale ed un inestimabile valore paesaggistico ambientale. Una volta giunta sul posto, la pattuglia notava immediatamente la presenza al suolo di alcuni cumuli sparsi di materiale vegetale, frutto di precedenti lavorazioni agricole effettuate dal proprietario del terreno. Tale materiale si presentava bruciato in più punti e si notava che il fuoco era sfuggito al controllo del proprietario, interessando anche la collina sovrastante. Il sottobosco, costituito da piante erbacee e arbustive caratteristiche della macchia mediterranea, risultava completamente bruciato mentre all’interno della pineta secolare e per una superficie di circa un ettaro, erano stati interessati dal fuoco diversi esemplari di pino domestico che, causa l’intensità dell’incendio, venivano irreversibilmente compromessi. Il proprietario del terreno, accompagnato presso il Comando Stazione di Gioiosa Jonica per gli adempimenti di rito, veniva deferito alla competente Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, per il reato di incendio boschivo colposo.
In una successiva operazione, il personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale, congiuntamente ai colleghi del Comando Stazione di Oppido Mamertina, a seguito di specifica attività investigativa svolta nella località “Gioiello” di Seminara (RC) con il metodo del M.E.F., dove il giorno precedente si era sviluppato un imponente incendio che aveva interessato diversi ettari di terreno incolto, individuava il punto d’innesco del rogo, generatosi nella proprietà di tale L.D. di anni 70. Da sommarie informazioni testimoniali ricevute, L.D. veniva escusso ed ammetteva di aver proceduto, il giorno dell’incendio, alla bruciatura di residui vegetali nel proprio terreno dove si era riscontrata in precedenza l’origine dell’innesco. Pertanto anche L.D. dovrà rispondere alla competente Autorità Giudiziaria del reato di incendio colposo.
Il Reparto di Laureana di Borrello, infine, in due distinte operazioni, ha deferito due persone sempre per il reato di incendio colposo, a seguito degli episodi incendiari avvenuti nelle località “Fossia-Prestia” e “Pirido-Ciuciola” in agro rispettivamente dei comuni di Maropati e Laureana di Borrello. Nel primo caso l’indagata, tale L.M. di anni 40, ammetteva di aver perso il controllo delle fiamme mentre bruciava i residui vegetali nella sua proprietà ed intimorita dalla circostanza, di aver allertato immediatamente le autorità competenti. Considerato che l’indagata, aveva proceduto alla bruciatura delle stoppie nel periodo di maggiore pericolosità per gli incendi, negli orari non consenti dal Piano Regionale per la Programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi e senza l’opportuna comunicazione al CFS, è stata deferita all’Autorità Giudiziaria competente per territorio per il reato di incendio boschivo colposo. Lo stesso incendio, infatti, ha interessato, danneggiandolo, anche parte di un bosco ceduo di castagno di sua proprietà.
Nel secondo caso, il Reparto di Laureana di Borrello, con il supporto del Nucleo investigativo del Comando Provinciale, ha individuato l’innesco di un incendio verificatosi il giorno precedente nella proprietà di S.R. di anni 55. Da sommarie informazioni testimoniali acquisite dal proprietario sono emerse concrete incongruenze nella descrizione dello svolgimento dell’accaduto che, unitamente alle risultanze investigative effettuate sul campo, hanno portato al suo deferimento alla competente Autorità Giudiziaria. Tale incendio ha, tra l’altro, irrimediabilmente compromesso diverse piante di ulivo secolari radicate nella sua proprietà. La Calabria è la regione italiana in cui si registrano il maggior numero di incendi boschivi. Per arginare questo dilagante fenomeno è necessario intervenire preventivamente informando correttamente le popolazioni locali ed incentivando soprattutto i giusti comportamenti di coloro che vivono nelle aree rurali. Un ruolo fondamentale in tale contesto è ricoperto dalle azioni di prevenzione e repressione dei reati che cagionano tale emergenza stagionale e nelle quali il Corpo forestale dello Stato è da sempre in prima linea. Con tali presupposti, il Nucleo investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando provinciale di Reggio Calabria intensificherà, di concerto con i Reparti territoriali, i controlli mirati in tale delicato settore.