Isola: riducono in schiavitù una connazionale. 4 bulgari arrestati
Una famiglia di bulgari residente ad Isola di Capo Rizzuto, ha prima trattenuto contro la propria volontà e poi ha sottoposto ad una serie infinita di violenze ed angherie una povera diciannovenne connazionale. Calci, pugni e schiaffi per costringerla a prostituirsi con clienti fatti giungere presso una dimora ubicata in contrada Capo Rizzuto. Responsabili di tutto questo, quattro cittadini bulgari: Dilov Dilo Todorov, 44 anni, bracciante agricolo; Dilova Maryiana Hristova, 39 anni, casalinga, moglie del Dilov Dilo Todorov; Dilova Todorova Nikoleta, 18 anni, disoccupata, figlia dei coniugi Dilov – Dilova; Naydenov Iliyan, 20 anni, nullafacente, amico di famiglia, tutti domiciliati in Contrada Capo Rizzuto e noti alle forze dell’ordine.
I Carabinieri della Stazione di Isola Capo Rizzuto li hanno arrestati questa notte, prelevandoli dalla propria abitazione, sita in Contrada Capo Rizzuto. Celere l’azione investigativa dei Carabinieri, particolarmente attenti nella delicata opera di ricostruzione di quei tristi avvenimenti intrisi di becera violenza da cui è scaturita l’immediato intervento dei Militari della Stazione di Isola di Capo Rizzuto. Da tre mesi infatti la vittima veniva trattenuta contro la propria volontà presso l’abitazione dei coniugi Dilova – Dilov, ove era stata attirata con la promessa che l’avrebbero aiutata a trovare un lavoro. La 19enne è stata nel corso dei mesi sottoposta ad ogni tipo di vessazione finalizzata a costringerla ad accettare di prostituirsi per conto dei suoi aguzzini. La ragazza ha cercato la via della fuga aiutata da altri connazionali, venendo però immediatamente rintracciata dai suoi oppressori.
E’ in quel momento che i Carabinieri della Stazione di Isola sono stati messi al corrente dell’accaduto e sono dunque immediatamente intervenuti presso l’abitazione dei coniugi Dilov – Dilova dove hanno trovato la vittima rannicchiata in un angolo ed in lacrime. I quattro cittadini bulgari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso le case circondariali di Crotone e Castrovillari in attesa dell’udienza di convalida.