Traffico di certificati medici. Arrestati tre dottori ed un imprenditore

Reggio Calabria Cronaca

Traffico di certificati medici. Arrestati tre dottori ed un imprenditore

I Carabinieri di Messina insieme ai militari dell'Arma di Roccella Jonica e Villa San Giovanni, nel reggino, e a quelli di Parma, hanno arrestato in Calabria ed a Parma, quattro persone e ha sottoposto alla misura interdittiva due società calabresi (la GE.VI. S.A.S. DI GELONESE VLADIMIRA & C." e lo STUDIO MEDICO ASSOCIATO IGEA) operanti, rispettivamente, nel settore della sicurezza e igiene del lavoro e nel settore della diagnostica medica. Tre dei quattro arrestati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla formazione e al rilascio di falsi giudizi di idoneità al lavoro per dipendenti di ditte private. Insieme ad un imprenditore edile sono ritenuti inoltre responsabili di concorso in falso ideologico per aver presentato falsi giudizi di idoneità al lavoro e per aver attestato falsamente di aver sottoposto alcune maestranze a visita medica.

I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Messina, Maria Vermiglio, su richiesta del Pubblico Ministero Stefano Ammendola, che aveva condiviso gli esiti dell'articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina.
Gli arrestati sono Vladimira Gelonese, Biologa 43enne di Roma e residente a Roccella Jonica; Francesco Vigliarolo, medico 51enne di Roccella Jonica e coniuge della Gelonese, medico; Luigi Saverio Fimmanò, medico 49enne di Sinopoli, e Riccardo Gargiuolo, imprenditore 41enne di Marina di Gioiosa Jonica.

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I FATTI | Le indagini hanno avuto inizio intorno alla metà del 2009, quando la Procura siciliana aveva incaricato il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di approfondire alcune circostanze relative ad un referto pervenuto dall'Ispettorato del Lavoro di Messina, che aveva eseguito accertamenti nei confronti dell'impresa edile "Gargiulo Giorgio s.r.l.", con sede a Marina di Gioiosa Jonica, nel reggino, all'epoca impegnata nell'esecuzione di alcuni lavori nell'area jonica messinese. La ditta, di cui è amministratore unico Riccardo Gargiuolo successivamente all'accertamento dell'Ispettorato del Lavoro, aveva presentato per un proprio dipendente un certificato medico rilasciato dallo "Studio operaio legale e del lavoro associato Igea" con sedi a Roccella Jonica ed a Sinopoli risultato poi essere soltanto un timbro su un foglio di carta, in quanto non censito e non esistente. Nel corso delle indagini, i militari sono riusciti a ricostruire un sistema attraverso il quale alcuni medici calabresi si mettevano a disposizione di imprese private per il rilascio della documentazione sanitaria riguardante i dipendenti delle stesse imprese. Tale documentazione in diverse circostanze sarebbe stata rilasciata in assenza di accertamenti sanitari.
Nel corso delle indagini si è appurato che tutta l'attività illecita ruotava intorno a due società. La prima società è la "GE.VI. S.A.S. DI GELONESE VLADIMIRA & C.", sempre di Roccella Jonica, che si occupa di servizi di consulenza in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, che ha come soci i coniugi Vladimira Gelonese, biologa nata a Roma nel 1967, ma residente a Roccella Jonica (RC), e Francesco Vigliarolo, medico, nato a Roccella Jonica nel 1959. La seconda società è lo "STUDIO MEDICO ASSOCIATO IGEA" con sede legale a Caulonia del quale sono soci sempre Francesco Vigliarolo, che ne è anche legale rappresentante, ed il dottor Luigi Saverio Fimmanò di Sinopoli. I due coniugi e Fimmanò assicuravano la fornitura dei "giudizi di idoneità lavorativa", spesso senza rispettare i protocolli sanitari, ovvero sostituendosi nell'espletamento delle visite mediche a FImmanò, obbligato per legge, quale medico competente, ad effettuare l'intero iter per il rilascio dei certificati.
E' stata così accertata l'esistenza di un gruppo associato, composto dal Fimmanò, Vigliarolo e Gelonese che era dedito alla commissione di falsi in atti pubblici. Vigliarono e Fimmanò, insieme alla Gelonese, avrebbero infatti costituito un sodalizio criminale dedito a procacciarsi i clienti, per lo più datori di lavoro, come l'imprenditore del settore edile Riccardo Gargiuolo, per fornirgli falsi certificati medici al fine di garantire alle ditte private un consistente risparmio nella gestione ed organizzazione della sicurezza sul lavoro lucrando, d'altro canto, guadagni per attività sanitarie mai svolte. I tre associati avrebbero quindi dato vita allo studio medico Igea come paravento dei loro traffici illeciti, visto che lo stesso studio medico, pur essendo formalmente distinto dalla GE.VI., è un'appendice di quest'ultima società, avendo recapiti inesistenti e numeri telefonici intestati di fatto ai singoli soci o alla società della Gelonese.