Confcommercio Crotone: “Impegnati, non solo indignati”

Crotone Attualità
Alfio Pugliese

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Alfio Pugliese, presidente Confcommercio Crotone

Esasperati da un Comune e da un Sindaco che ha dimostrato la sua scarsa incisività politica, dopo una lunga fase fatta di idee progettuali e percorsi da intraprendere, abbiamo deciso di farci sentire utilizzando l’unico suono udibile dalla politica: la protesta. Rimanendo nell’ambito di azioni civili, nel rispetto dei ruoli istituzionali, a sostegno delle nostre convinzioni, faremo sentire la nostra voce in modo diverso, che forse mal si confà alla nostra voglia di fare, fatta di idee e voglia di lavorare. per il bene delle nostre imprese.

Non si chiede alla politica comunale di risolvere i problemi che mai come in questo momento sono di carattere internazionale, ma si richiede un confronto serio ed un indirizzo, che ad oggi continua ad essere sconosciuto. Alle nostre proposte di soluzioni concrete si preferisce rispondere con una politica fatta di spartizioni, affari ed azioni di piccolo cabotaggio che ci hanno portato a non intravedere alcun futuro per le nostre imprese. Ci sembra di vedere un medico che rimanda costantemente indietro il malato, come se questa azione potesse guarirlo e la malattia sparisse da sola, senza alcun intervento, convinti che il tempo da solo aggiusti le cose.

Ci spiace che la nostra associazione sia vista più come un peso per l’istituzione comunale che come una importante sponda su cui poter poggiare la propria azione mirata allo sviluppo. Si preferisce utilizzare la vecchia logica di spartizione tra consiglieri comunali per ottenere il numero di voti utile in consiglio a deliberare sui punti all’ordine del giorno; si preferisce privilegiare associazioni di categoria che associazioni non sono, che fanno capo a soggetti che strumentalizzano con azioni fumose i bisogni reali delle imprese, proclamando giustizia, senza alcuna concretezza d’azione ma solo con evidenti scopi personali.

Cosa abbiamo proposto? Lo scorso anno abbiamo ritenuto, in modo responsabile, di sottoporre al nostro sindaco un documento nato dalla necessità di intervenire e migliorare gli strumenti e le modalità che consentono di estendere la partecipazione, promuovere un consenso convinto, sostenere la mobilitazione delle responsabilità, tanto nella fase di impostazione del disegno, quanto nella cruciale fase dell’attuazione, nell’ambito delle categorie rappresentate.

Il documento è stato condiviso ed apprezzato ma è rimasto tale, proprio come il piano strategico del Comune di Crotone, solo carta. Il documento prevedeva azioni da realizzare a breve medio e lungo termine. In sintesi si richiedeva:

- di sostenere, attraverso il Protocollo d’intesa “Io denuncio”, politiche di lotta all’usura ed all’estorsione:punto disatteso, nessun progetto a valere sul Pon sicurezza è stato presentato dal Comune, nonostante le nostre sollecitazioni.

- di sostenere solidamente e con convinzione il processo di rilancio dell’infrastruttura aeroportuale S. Anna: altro punto totalmente disatteso.

- di favorire il ruolo dell’infrastruttura Porto turistico attraverso la società “Marina di Crotone spa”: unico punto su cui sembra ci siano delle azioni rallentate a sostegno, grazie alle azioni dei nostri rappresentanti.

- di favorire politiche del credito attraverso l’istituzione di un fondo di garanzia: punto ignorato e disatteso.

- di esercitare una considerazione primaria per l’Assessorato al Turismo con budget ampio inserito nel bilancio comunale: anche questo completamente disatteso.

- di concordare una linea di intervento univoca, al fine di dare vita a iniziative coordinate in grado di assicurare, con i necessari livelli di efficacia, soluzioni e strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza dell’amministrazione pubblica locale: punto disatteso

- di favorire il Turismo da Crociera, ritenuto uno dei segmenti di maggiore interesse per i trend in atto nel mercato delle vacanze: punto non solo disatteso ma spaventosamente ignorato, infatti quando i turisti sono giunti grazie alla intraprendenza e professionalità di un privato, hanno trovato strade sporche a cui, a differenza degli occasionali ospiti, ormai siamo amaramente abituati.

- di favorire la realizzazione di un Centro Commerciale Naturale, inteso come luogo in cui commercianti, artigiani, professionisti e cittadini di Crotone possano riscoprire lo spazio vitale rappresentato dal centro cittadino, vero luogo di vita, di incontro e di scambio tra tutte le componenti della città e dei comuni circostanti: presa in giro colossale dell’amministrazione che ha letteralmente umiliato i nostri propositi nonostante i tecnici messi a disposizione avessero offerto la piena e professionale collaborazione. E’ completamente mancata la volontà o la capacità politica di dare seguito ad un simile progetto

- di effettuare una sensibile azione di contrasto all’abusivismo commerciale: punto disatteso

- di rideterminare i costi della Tarsu (Tassa rifiuti solidi urbani), dell’Acqua e della Tosap (Tassa di occupazione di suolo pubblico): punto disatteso

- di istituire nei primi 100 giorni di due tavoli tecnico-politici permanenti per il monitoraggio, la progettazione e realizzazione delle opportunità previste da fondi comunitari, nazionali e regionali e per la programmazione di eventi da svolgersi nel periodo natalizio ed estivo: punto disatteso

- di salvaguardare l’arenile tramite il rifacimento ed una nuova sistemazione delle barriere frangiflutti: punto disatteso

- di valorizzare, anche e soprattutto attraverso le risorse comunitarie, il parco di “Capocolonna” e dei calanchi di Vrica e Stuni: punto disatteso

- di favorire l’incremento dei posti letto derivati dalle strutture balneari ove sussistono bungalows su tutta la costa: punto disatteso

- di accordare il permesso di organizzare manifestazioni fieristiche o mostre mercato di sola esposizione o con carattere prettamente innovativo o culturale: punto disatteso, anche se con cadenza trimestrale veniamo convocati per ragionare su cosa fare del capannone denominato impropriamente “ente fiera” senza avere un piano di sviluppo.

A fronte di tutto ciò abbiamo una ipotesi di sviluppo da seguire inesistente, un progetto di bonifica inconcludente, un futuro difficile da affrontare. A fronte delle nostre proposte troviamo un’iniziativa che premia il cittadino che trasmette gli scontrini al Comune per essere onorato della qualifica di cittadino Doc: saremmo ben lieti anche noi di premiare il politico Doc qualora se ne vedesse solo l’ombra. Il nostro richiamo non è rivolto solo al primo cittadino ma a taluni consiglieri che responsabilmente dovrebbero svolgere il nobile compito a loro affidato e che, invece, elemosinano un gettone di presenza in commissioni che rappresentano la peggiore delle commedie napoletane.

Le politiche comunitarie del futuro sono rivolte allo sviluppo sostenibile delle aree urbane attraverso azioni mirate, per aprire la strada ad una crescita che sfrutti al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Polverizzare le risorse senza una adeguata concertazione come avvenuto nei PISU non serve alle imprese, auspichiamo che la stessa cosa non avvenga con la gestione delle Royalties che devono servire a creare sviluppo e favorire la crescita economica, non essere polverizzate per accontentare chicchessia.

La Comunità europea raccomanda di abbinare tra loro le azioni supportate da priorità di investimento settoriali specifiche per le aree urbane (volte a promuovere strategie a bassa produzione di anidride carbonica per le aree urbane, a migliorare l’ambiente urbano, a incoraggiare la mobilità urbana sostenibile e l’inclusione sociale supportando il rilancio economico e materiale delle aree urbane svantaggiate), incorporandole nella strategia cittadina di sviluppo urbano integrato allo scopo di realizzare il principio di sviluppo urbano integrato. Da noi anche solo parlare di questo sembra un miraggio lontano. Nessuna programmazione all’orizzonte, nessun tavolo concreto e nessuna responsabilità presa. Noi la responsabilità ce la sentiamo addosso, invece, e vorremmo condividerla con chi è deputato ad amministrare.