Confcommercio Crotone su iniziativa Comune su emissione scontrini
"Chiedere lo scontrino fiscale, la ricevuta, la fattura è un atto di civiltà, rilasciarlo è un obbligo di legge, dunque la Confcommercio accoglie con soddisfazione l’iniziativa dell’assessore comunale Asteriti, e se un un buono spesa sarà riconosciuto ai virtuosi ben venga in questo tormentato momento, rammentando che i nostri associati sono anche loro consumatori. - Comunica una nota della Confcommercio Crotone - Ci sono, comunque, degli aspetti che da associazione di categoria non possiamo lasciare alla libera interpretazione, col rischio che si cada nella tentazione di emettere un giudizio sommario passando per coloro i quali speculano quotidianamente vivendo come parassiti a danno della comunità, come se ci trovassimo in queste condizioni perché le piccole imprese evadono il fisco.
A noi imprese sembra che chi non rispetta le regole sia la politica, a tutti i livelli, e noi, che viviamo nel mondo reale, avremmo bisogno di atti concreti e di politiche sane e propedeutiche ad uno sviluppo che non c’è, presentandoci come forza propositiva, come stiamo facendo, relativamente al porto turistico, come abbiamo fatto con la proposta di istituzione del centro commerciale naturale, come abbiamo fatto con la richiesta di istituzione di un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, oramai agli ultimi momenti di vita.
Sicuramente l’idea della raccolta scontrini aiuta le imprese e rivitalizza l’animo; trepidiamo nell’attesa che i clienti facciano capolino nelle nostre attività per collezionare scontrini, visto che di clienti propensi all’acquisto se ne vedono sempre meno. Per evadere le tasse bisogna prima guadagnare e a Crotone questo presupposto manca.
E allora forse è il caso vedere oltre, con un altro piglio, magari quello delle regole certe e per tutti, della programmazione e dello stimolo alle altre forze politiche su atti veri. - Continua - Il fatto che il Meridione e la Calabria siano in una situazione di disagio non deve rappresentare una scusante ma un incentivo a lavorare per migliorare questa situazione. Non possiamo permetterci di fare propaganda: le imprese ed i lavoratori hanno bisogno di fatti reali, non di prese in giro.
Oggi non c’è una impresa che non sia impelagata con le banche o con Equitalia: ci rendiamo conto del momento o viviamo ancora nelle favole? Le imprese da noi rappresentate pagano tasse anche per chi prende e non intraprende e la politica deve agevolare noi, cautelandoci, mettendo persone capaci e perbene sulle poltrone e non insignificanti faccendieri. Se le imprese non pagano le tasse vengono pignorati beni immobili, aziende e dignità.
Oggi essere piccolo imprenditore significa essere eroe, e noi vorremmo essere persone normali. Si lotta contro tutto e tutti pur di restare a galla, si programma e si studia per non restare indietro, si pagano gli stipendi degli addetti ai lavori, si pagano le tasse anche per quei servizi che non vengono erogati dall’amministrazione. - Infine - In conclusione, auspichiamo che al di là di iniziative propagandistiche e populiste, si intraprendano azioni concrete in un’ottica di sviluppo sociale ed economico, cercando di perseguire la legalità e la trasparenza non solo fuori ma anche all’interno delle istituzioni."