Mpa, si lavora per vivere: ma Fornero, Monti ed i politici non lo sanno

Cosenza Attualità

"Non si vive per il lavoro ma si lavora per vivere, la razza padrona, quella cui appartiene la ministra Fornero non potrà mai comprenderlo. - Comunica una nota di Raffaele Papa, coordinatore provinciale Cosenza Mpa - Lei come l’intero governo nazionale appartengono alla overclass, classe superiore, ed è cocente delusione per coloro i quali pensavano che potessero tenere in debita considerazione i bisogni della gente comune.

Ciò che questo governo ha prodotto grazie all’incondizionato appoggio di Pd Pdl e Udc, lo dimostra ampiamente.

Non solo la classe media, ma soprattutto il comune cittadino che vive alle soglie della povertà ne sa qualcosa e per il sud ancora peggio nonostante la magrissima considerazione di aver pur sempre navigato in acque difficili ad oggi ulteriormente intorbidite.

Il lavoro non è solo un diritto costituzionalmente previsto e fondante la repubblica italiana, è ancora di più un sacrosanto diritto naturale che rende dignità ad uomini e donne costituenti la società civile. - Continua la nota - Il faticare, posto fisso, dipendente od autonomo che sia, non è un optional, non è uno svago o passatempo per consumare l’esistenza, per la stragrande maggioranza degli umani è necessità del vivere e del dar vita.

Ma la politica pare non saperlo, l’arroganza, sopruso e supponenza dei tecnici al governo non bastano a nascondere l’ignavia ed indifferenza di coloro che nati con camicia e cravatta ed indossata la giacca di deputati, senatori e portaborse non vedono disagi ne sentono lamenti.

Il cratere citato da Monti è stato causato dall’ingordigia di una falsa politica che ha trasformato il servizio in business e pur di colmarlo governo e partiti affaristi non esitano a scaraventarci i tanti cittadini che dicevano di voler tutelare e rappresentare.

Ma oggi nella nostra amata nazione chi è che vive bene e non risente di alcuna crisi?

Le imprese o chiudono o arrancano tra sofferenze ed invadenze di uno stato sempre più di polizia; le categorie professionali sempre più inflazionate sopravvivono mendicanti; impiegati ed operai vivono sull’orlo del precipizio; precari, disoccupati, inoccupati sono ormai passati dalla miseria alla povertà.

Chi sono coloro che vivono ridenti e gaudenti nonostante la pur grave ed esasperante morsa finanziaria? - Conclude la nota - E’ ben evidente ed alla portata di tutti il verificare: i pochi grandi industriali, i banchieri, le varie caste della burocrazia istituzionale, i politici che del servizio ne han fatto mestiere ed affare di famiglia; questi non hanno problemi di stipendi, super ed abbondanti, ne di affamanti pensioni dopo una vita di stenti. Questa è l’Italia che abbiamo voluto, auguriamoci che tutti vogliamo cambiarla, Cassano e Balotelli non possono bastare."