Giordano sui disagi creati dal blocco dell’impianto termovalorizzatore di Gioia
Il consigliere regionale dell’Idv Giuseppe Giordano ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente del Consiglio Regionale sul blocco delle attività del termovalorizzatore di Gioia Tauro e sulle conseguenze ambientali nei comuni ricadenti nell’area per sapere, anche attraverso un rapporto da assumere dallo stesso Commissario per l’emergenza ambientale, lo stato attuale sulla gestione del termovalorizzatore, le criticità esistenti e le soluzioni individuate per il superamento delle stesse e se conseguentemente, nonostante le rassicurazioni del Commissario per l’emergenza ambientale, sussista il reale pericolo di una cessazione, sia pur provvisoria, della attività dell’impianto a seguito delle decisioni della società Veolia.
Giordano chiede inoltre di sapere se da parte del Commissario per l’emergenza ambientale siano stati adottati dei piani alternativi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ogniqualvolta si verifica il blocco dell’impianto e quali iniziative, in ogni caso, sono state intraprese per rispondere con urgenza alla difficile situazione ambientale e sanitaria che i comuni della piana di Gioia Tauro stanno vivendo in questi giorni e se, alla luce della conclusione della gestione commissariale prevista per la fine dell’anno, quali azioni l’Ente regione stia ponendo in essere per il rientro alla gestione ordinaria e in che mondo intenda programmare una pianificazione complessiva sull’intero territorio regionale del ciclo di gestione dei rifiuti che garantisca una efficace operatività al momento della cessazione della fase emergenziale. A seguito di uno stato di agitazione dei lavoratori della società Tec Veolia che gestisce l’impianto termovalorizzatore di Gioia Tauro -scrive nell’interrogazione Giordano - ancora una volta si assiste ad un blocco del ciclo di smaltimento dei rifiuti su tutta l’area della piana;la problematica Veolia investe sotto diversi aspetti la nostra regione e nello specifico la società ritiene di abbandonare la gestione dell’impianto per delle rivendicazioni legati a presunti crediti vantati (100 milioni di euro) a cui si accompagnano le presunte perdite riscontrate che sarebbero pari a 7 milioni di euro nel 2009 e 10 milioni di euro nel 2010.
Il tutto con conseguenze sullo stato di occupazione delle maestranze attualmente in stato di agitazione;ormai periodicamente l’area in questione vive situazioni allarmanti sotto il profilo ambientale e sanitario le cui causali sono molteplici, ora legate al suddetto impianto, ora riconducibili alla protesta dei lavoratori di Piana Ambiente. In questo quadro desolante- scrive nell’interrogazione Giordano- l’attuale blocco dell’impianto termovalorizzatore sta creando disagi e, nonostante le rassicurazioni fornite dal Commissario per l’emergenza ambientale ai lavoratori in stato di agitazione sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, la situazione rimane critica come denunciato da sindaci ed amministratori della Piana ed emerge ancora una volta la fragilità del sistema in un contesto che potrebbe diventare grave se la raccolta non dovesse ripartire in tempi brevissimi, come già verificatosi nei mesi scorsi per situazioni analoghe”.