Generazione Futuro Reggio Calabria: “Arco di nesci:dall’abbandono al pericolo”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Cantarella, Coordinatore provinciale Generazione Futuro Reggio Calabria
Ancora una volta dobbiamo scrivere circa il totale abbandono in cui riversano, oggi, diverse opere presenti nel territorio del comune di Reggio Calabria. Una dimenticanza frutto di un disinteresse generale verso la res pubblica e la sua amministrazione che favorisce cosi il nascere di zone di grande degrado. Oggi ci troviamo a documentare l’ennesimo caso di disinteresse, nel popoloso quartiere di Pellaro, frazione del comune Reggino, esattamente in prossimità della zona di Lume. In tale località, si trova infatti un’opera, simbolo del piccolo paese, da anni oggetto di critiche, ma anche di proposte: l’arco di Nesci. L’antica struttura da tempo pericolante, fino a poco tempo fa, era sorretta da puntelli e strutture di sostegno. Gli stessi creavano enorme disagio per la circolazione dei veicoli e al disagio si aggiungeva il pericolo, in quanto le strutture di sostegno potevano essere da chiunque urtate, considerando che il perimetro non era nemmeno recintato.
Le amministrazioni circoscrizionali di Pellaro, molto spesso, chiesero attenzione su questo problema, ma ogni richiesta è stata evidentemente ignorata. Oggi le strutture di sostegno sono state eliminate, probabilmente per il disagio provocato ai passanti e la strada vietata al transito con la sola segnaletica stradale. Sostanzialmente quindi il rischio per il cedimento della struttura permane, cosi come l’alto pericolo di ferimento dei passanti, in quanto il cammino è accessibile a tutti. Come fa l’attuale amministrazione comunale a non essere a conoscenza di opere abbandonate e che, a causa del loro stesso abbandono, diventano pericolose per la vita dei cittadini? Dove sono finiti i finanziamenti di cui si è sempre mormorato, utili alla ristrutturazione di un’opera storica così importante per i cittadini di Pellaro? L’amministrazione comunale, pertanto, deve fare chiarezza sullo stato di abbandono di tale opera, ponendola in condizioni di totale sicurezza considerando che la stessa, potrebbe, da un momento all’altro collassare su sé stessa.
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