Morano Calabro: il Consiglio comunale adotta il documento preliminare del Psc
A soli sei mesi dalla costituzione del team di professionisti cui è stata affidata la redazione del Piano strutturale comunale (Psc), nella seduta di mercoledì 27 giugno scorso, l’assise cittadina ha adottato all’unanimità il documento preliminare del prezioso strumento urbanistico. “E’ la dimostrazione – commenta soddisfatto il consigliere delegato all’Urbanistica, Rosanna Anele - che l’amministrazione comunale non dorme sugli allori. Consapevoli di trovarci in un ritardo epocale rispetto all’aggiornamento degli strumenti urbanistici di questo Comune: un Pdf datato 1975, un Prg mai approvato e un Piano di Recupero del centro storico oramai obsoleto.
Ritardo grave, che ha determinato la stagnazione dell’economia del paese”. Un’inversione di tendenza, dunque. Con l’obiettivo dichiarato di consegnare alla collettività locale dispositivi attesi da decenni, indispensabili per parlare di sviluppo. A qualsiasi livello. A partire dal Piano per gli insediamenti produttivi (Pip). “Per il suo definitivo decollo – afferma Anele - sono già stati avviati gli interventi d’infrastrutturazione dei lotti, che saranno oggetto di bando pubblico propedeutico all’assegnazione agli imprenditori, ai quali è data la significativa possibilità di inglobare il campo base dei cantieri impegnati nell’ampliamento della Salerno/Reggio Calabria (ovviamente a termine dell’intervento stesso), nell’area Pip”. Non finisce qui: in autunno sarà presentato ufficialmente anche il Piano di riqualificazione e rigenerazione del centro storico: un apparato tecnico fondamentale, elaborato secondo un’idea di crescita concreta dell’abitato antico. “Mentre con i primi due piani citati si pensa alla dimensione attuativa degli obiettivi prefissati – osserva ancora Anele – con il Psc si punta sulla dimensione strategica delle scelte contenute. Non è più solo uno strumento di assetto del territorio, ma un preciso asse che traccia anche prospettive e scenari di medio/lungo termine per lo sviluppo economico e sociale dell’area. Ne stabilisce il percorso realizzabile, mediante le diverse fasi di esecuzione: dalla previsione del Piano operativo temporale ai Piani attuativi unitari, nonché agli strumenti di pianificazione negoziata”.
La corretta individuazione delle strategie di sviluppo del territorio, caratterizzato da un uso sostenibile, continuativo, rinnovabile e appropriato delle sue potenzialità nonché l’analisi delle capacità di rinnovarsi dell’economia locale, ha ispirato e guidato il gruppo di progettisti. “L’aspetto che nel Piano viene tenuto nella massima importanza – spiega Anele - è quello della manovra di risanamento del territorio, del patrimonio edilizio abusivo, della valorizzazione e dell’uso delle risorse territoriali. Pertanto il Psc di Morano, coerentemente con gli strumenti sovraordinati, persegue un insieme di finalità integrate tra loro, volte nel loro complesso a promuovere una nuova immagine del paese, sostenuta da un attento uso delle risorse locali: naturali e paesaggistiche, elementi della cultura materiale e identitaria, tessuto edilizio storico, riqualificazione dell’attuale nucleo insediativi, spazi di relazione. Si punta a conquistare il ruolo di polo urbano di rilievo rispetto a un’area più vasta che è quella del Pollino e a rafforzare quello già acquisito nelle reti Nazionali.
Mi corre l’obbligo di ringraziare i tecnici che stanno lavorando alla formazione di questo complesso sistema di strumenti di pianificazione, nonché i consiglieri tutti, maggioranza e minoranza, che con il loro contributo attento e partecipativo consentiranno al percorso di proseguire e concludersi in tempi brevi e con risultati positivi per la comunità moranese”.