Denunciò usurai, imprenditore inizia sciopero della fame
Ha iniziato ieri uno sciopero della fame il piccolo imprenditore calabrese G. O., 45 anni, che aveva denunciato gli usurai di cui era vittima. L'uomo, che vive da tre anni in un comune dello Ionio cosentino, si dice abbandonato dallo Stato. Nei giorni scorsi, con una lettera recapitata al leader del movimento "Diritti Civili", Franco Corbelli, aveva minacciato di lanciarsi sotto un tir, sulla strada statale 106, per la disperazione dovuta alle difficoltà economiche in cui versa. A dare la notizia della nuova protesta e' lo stesso Corbelli. L'imprenditore, su consiglio anche del suo medico, era stato visitato da uno specialista e curato adeguatamente. Ieri sera l'uomo ha scritto di nuovo a Corbelli per informarlo che "purtroppo non e' cambiato nulla". Lui, dice Corbelli, "continua ad essere abbandonato dallo Stato, che aspetta venga fatta giustizia dalla magistratura e dalle forze dell'ordine, dopo aver denunciato il racket e l'usura subiti". Ieri sera la nuova drammatica e-mail del piccolo imprenditore a Corbelli: "La ringrazio per quello che ha fatto per me. Purtroppo - scrive - continuo ad essere abbandonato. Per questo se non la morte violenta, come avevo scelto di fare, ho deciso di lasciarmi morire iniziando a partire da oggi uno sciopero della fame. E' questo l'ultimo grido di allarme che lancio, non ce la faccio più. Spero in questo modo che qualcuno vedendomi morire lentamente si renda conto del dramma, dell'ingiustizia che sto continuando a subire. Chiedo giustizia. Se può fare ancora qualcosa per me, lo faccia. Mi aiuti, prima che sia troppo tardi". Corbelli ha dichiarato: "Quest'uomo deve essere aiutato. Chiede solo giustizia. Confido per questo in un intervento immediato e risolutore delle autorità preposte, che sono a conoscenza di questo drammatico caso umano".