San Luca. Un arresto per associazione a delinquere
Oggi il personale della stazione carabinieri di San Luca, coadiuvato da militari dello squadrone eliportato cacciatori Calabria del gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal tribunale – sezione g. I. P. Di Reggio Calabria, Francesco Messineo, responsabile del reato di associazione a delinquere. Tale provvedimento restrittivo è stato emesso in relazione al seguito di attività di indagine espletata da personale del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Bianco e della stazione carabinieri di San Luca nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “ Metano a San Luca ”, per la quale in data 15.09.2011 sono stati emessi 7 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto.
L’odierno arrestato fa parte della ‘ndrangheta e segnatamente del locale di San Luca, vicino per vincoli di parentela alla famiglia Mammoliti alias Fischiante, con lo scopo di assicurare il controllo mafioso del territorio di tale comune e di raggiungere gli scopi criminali di tale organizzazione avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva coadiuvando, nello specifico, Francesco Mammoliti 63 anni, capo dell’omonima cosca ed attualmente detenuto, nell’acquisizione in modo diretto (mediante la stipula di vari contratti di subappalto) ed indiretto (mediante accordi collusivi, violazioni in materia di subappalto, violazione dei contratti di nolo “a freddo”, accaparramento delle forniture e guardiania abusiva) nella gestione o comunque nel controllo di concessioni, di autorizzazioni, appalti pubblici (accaparramento totale o comunque in regime di monopolio delle varie gare d’appalto effettuate nel territorio del comune di San Luca per lavori d’opera), mediante la ditta edile individuale “Mammoliti Stefano”, di cui il Mammoliti Francesco era il reale dominus.
Dalle risultanze investigative è emerso che Francesco Messineo è stato coinvolto nella gestione occulta dell’ appalto pubblico per la realizzazione della “casa della legalità e della cultura a Polsi” di cui si è occupata l’associazione di tipo ‘ndranghetistico di cui Francesco Mammoliti è ritenuto il reggente. Messineo ha infatti agito ed operato alle dirette dipendenze del Mammoliti fornendo un’indispensabile collaborazione per il raggiungimento degli scopi e degli obiettivi dell’associazione stessa e coadiuvando il predetto in tale attività, consentendo in tal modo il superamento di quei limiti fattuali relativi alla concreta gestione delle opere in questione, strettamente connessi alla sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari del Mammoliti.
Gli elementi raccolti hanno confermato il ruolo di alter ego del Messineo con il capo cosca Francesco Mammoliti ed in particolare il ruolo di collegamento tra il Mammoliti (reale dominus della ditta individuale intestata al nipote Stefano Mammoliti 28 anni) e gli operai della ditta “Nisca” con sede in Cotronei (Kr) aggiudicataria quest’ultima dei lavori per la realizzazione delle opere previste dalla predette gara d’appalto. L’arrestato attualmente si trova rinchiuso presso la casa circondariale di Locri.