'Ndrangheta: Pignatone tiene un seminario all'università sulla confisca dei beni

Catanzaro Attualità
La lezione del procuratore Pignatone

"Peggio della confisca dei beni non ce n'e'". Riprendendo le parole intercettate tra alcuni mafiosi in carcere, Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, ha tenuto, questo pomeriggio, all'Universita' Magna Graecia di Catanzaro un seminario sul tema "La confisca antimafia: sequestri e provvedimenti definitivi". L'iniziativa si inserisce nell'ambito del ciclo di iniziative scientifiche di alta formazione, sul tema "Le misure di prevenzione nella legislazione antimafia", promosse, all'interno delle attivita' del master in diritto del lavoro, diretto dal professor Antonio Viscomi, e della scuola di specializzazione per le professioni legali, diretta dal Professor Alberto Scerbo, dall'Universita' Magna Graecia in collaborazione con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Catanzaro. "L'aggressione patrimoniale - ha detto il Procuratore Giuseppe Pignatone - e' strategica nella lotta alla 'ndrangheta. Le organizzazioni mafiose esistono per arricchirsi. Quando si confiscano i beni di un mafioso - ha proseguito il Procuratore - lo si colpisce nel suo prestigio. La confisca rappresenta uno strumento importantissimo quando e' rivolta all'impresa o attivita' produttiva procacciatrice dell'arricchimento illecito del mafioso". Citando Giovanni Falcone, Pignatone ha spiegato come il vero tallone di Achille delle organizzazioni malavitose sia costituito dal denaro e dalle tracce che questo flusso di denaro lascia dietro di se', permettendo di risalire a quella cosiddetta "zona grigia", o "borghesia mafiosa" che consente all'organizzazione criminale di crescere e radicarsi.Il Procuratore Giuseppe Pignatone ha quindi analizzato la confisca derivante dall'esito di condanna nell'ambito di un processo penale per poi passare a focalizzare la sua attenzione sulle misure di prevenzione, che, prescindendo dalla condanna, sono legate all'indizio della pericolosita' sociale di un particolare soggetto in odore di mafia: se si possiede ricchezza ingiustificata allora si viene colpiti proprio in questa ricchezza ingiustificata. Con l'ampliamento dei soggetti destinatari delle misure di prevenzione, l'indizio di pericolosita' sociale ravvisabile anche ad un periodo successivo a quello della pena gia' scontata, l'applicazione della confisca anche agli eredi di chi accusato muore prima o durante l'avvio del procedimento penale, hanno dato dimostrazione agli appartenenti alla criminalita' organizzata che il delitto non paga. "Oggi - ha concluso Pignatone - dobbiamo combattere i patrimoni della mafia, cosi' come quelli della 'ndrangheta, che viaggiano velocissimi, attraverso i canali finanziari telematici, sulle rotte dei piu' grossi traffici internazionali. Chi puo' dare una umano sono i collaboratori di giustizia, le intercettazioni, le indagini di polizia, un'azione di contrasto coordinata a piu' livelli. Non esistono risposte semplici ma e' chiaro che centrale in questa lotta sono le aggressioni ai patrimoni, principalmente alle attivita' imprenditoriali della criminalita' organizzata".