Castrolibero, spesa sociale: la regione non finanzia

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"La regione non finanzia la spesa sociale e le fasce deboli pagano due volte. - Lo denuncia, Sabrina Pacenza, assessore alle politiche sociali e alla Pubblica Istruzione del Comune di Castrolibero, che evidenzia ritardi e contrazioni nell’erogazione del contributo fitto casa e dei bonus libri. - Sono più di cento le famiglie aventi diritto che spettano da oltre un anno l’aiuto finanziario -spiega l’assessore Pacenza – destinato ai nuclei con reddito medio basso e in condizione di difficoltà. Ad aggravare la situazione si aggiunge - continua- il ritardo nella distribuzione del sussidio per l’ acquisto dei testi, non ancora pervenuto alla fine dell’anno scolastico. Si tratta di lentezze inammissibili – prosegue l’assessore - proprio perché riguardano le classi sociali già colpite dai disagi economici rispetto ai quali l’Amministrazione Comunale non può intervenire con fondi propri. A tutto ciò si aggiunge la contrazione dei flussi finanziari erogati dalla Regione al Comune. Basti pensare – afferma l’assessore- che per il contributo fitto casa, nel 2009, a fronte di una richiesta di oltre 300 mila euro, la somma stanziata è stata di soli 67 mila euro.

Inoltre, anche le risorse relative al fondo sociale per anziani, disabili e non autosufficienti che la Regione dovrebbe trasferire al Comune sono ormai bloccate dal 2010, con conseguenze pesanti per tutti i cittadini che già vivono delicate condizioni di disagio psico-fisico e sempre a rischio di emarginazione sociale.

Non è un caso – continua – se l’ultimo rapporto Istat ha attribuito proprio alla nostra regione la maglia nera per la spesa sociale. Spesa sociale che in Calabria tocca i livelli minimi (26 euro a persona) contro la media annuale dei comuni che, invece, ammonta a 116 euro per persona e arriva a un massimo di 295 euro nella provincia autonoma di Trento. E’ urgente – afferma l’assessore –che la politica regionale intervenga per invertire la rotta. Non ha alcun senso- chiarisce- continuare a destinare ingenti somme di danaro per la realizzazione di opere pubbliche o di altri interventi che, seppure significativi e importanti, sono comunque secondari rispetto ai bisogni essenziali dei cittadini. Bisogni che un Paese civile non solo non può ignorare, ma che ha l’obbligo di considerare prioritari e di soddisfare.
E’ sacrosanto- conclude l’assessore- che la politica dia risposte concrete alle legittime richieste di tutti i cittadini, ma lo è tanto più quando si tratta dei meno fortunati e soprattutto in un momento storico in cui cresce a dismisura il numero di nuovi poveri. "