Gioiosa Jonica, Grotteria Mare e Mammola: sequestro beni Vincenzo Bruzzese
Alle prime ore del mattino di oggi, in Gioiosa Jonica, Grotteria e Mammola, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso il 17 maggio 2012 dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione - di Reggio Calabria in base alle normative antimafia (art. 20 D.Lsg n.159/2011), nei confronti del più volte indagato per reati associativi finalizzati al traffico di sostanze stupefacenti Vincenzo Bruzzese, 46 anni, appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione locale denominata cosca “Ursino”, con base operativa a Gioiosa Jonica, ma con estese ramificazioni anche nel nord Italia, Torino ed hinterland, ed all’estero.
È stata sequestrata la villa di residenza, nel giardino sono presenti piante pregiate ed il cui perimetro è protetto da un sofisticato sistema di video sorveglianza a circuito chiuso, del valore complessivo di oltre 300.000,00 euro, all’interno del quale, tra l’altro, il 28.03.2006, nel corso di un’operazione dei Carabinieri, è stato scoperto anche un rifugio bunker.
Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro di:
- un appartamento situato al quarto piano di un fabbricato a sei piani fuori terra ubicato a Grotteria Mare, intestato alla madre Giulia Zavaglia, 79 anni, del valore approssimativo di euro 80.000;
- un appezzamento di terreno di 2000 mq ubicato in agro di Mammola, intestato alla moglie Susanna Diana, 40 anni, del valore di 20.000,00 euro circa;
- un’auto BMW serie 3 del valore di 30.000,00 euro, intestata alla moglie Diana Susanna Diana.
- un conto corrente bancario cointestato con la moglie Susanna dell’ammontare di 10.000 euro.
Il decreto di sequestro inizia da un’articolata indagine patrimoniale sviluppata dai Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica nell’anno 2011. I militari, esaminando attentamente il patrimonio del Bruzzese, hanno constatato che i beni potevano costituire il reimpiego dei profitti delle attività criminose commesse da Vincenzo Bruzzese, evidenziando una netta sproporzione tra quanto ufficialmente dichiarato dallo stesso ed il patrimonio nella disponibilità della famiglia. Il minuzioso lavoro ha permesso di raccogliere gli elementi contenuti nella richiesta per l’applicazione della misura. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, concordando pienamente con l’attività svolta dai Carabinieri, ha avanzato una richiesta alla competente Sezione misure di prevenzione del Tribunale reggino che ha emesso il provvedimento.
Il destinatario, sin dalla giovane età, ha indirizzato i propri interessi nel settore del malaffare e, soprattutto, in quei circuiti criminali che si occupano del traffico e spaccio di droga. Diverse sono le inchieste giudiziarie riguardanti il traffico e spaccio di droga in cui è rimasto coinvolto, tra le quali spiccano: l’operazione “Tsunami 2”, sviluppata dal Reparto Operativo presso il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, che si è concretizzata con l’emissione di OCC in carcere emessa dal GIP DDA di Reggio Calabria il 28.03.2006 per il reato di cui all’art. 73 del DPR 309/1990;
l’operazione “Tsunami 3” portata avanti dal medesimo Reparto, da cui è scaturita un’altra OCC in carcere per il reato di cui all’art. 73 e 74 del DPR 309/1990;
l’operazione “Black And White” della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, sfociata con OCC in carcere emessa il 02.10.2008 dal GIP DDA di Reggio Calabria per associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di droga e per ultimo operazione “Crimine 3” da cui nasceva l’OCC in carcere emessa il 06.07.2011 dal GIP DDA di Reggio Calabria in ordine agli stessi delitti.