False perizie per i boss, Marziale: “danno sociale incalcolabile”
“La presunta compromissione di quattro medici con la 'ndrangheta è da considerarsi più grave delle collusioni politiche”: è quanto sostiene il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, a parere del quale: “L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro per ordine della Direzione distrettuale antimafia della stessa città nei confronti dei professionisti in camice bianco mette in luce un esempio nefasto per le giovani generazioni, che hanno bisogno di esempi più che di teorie per intraprendere i sentieri della legalità”.
“Si da per scontato che un medico sia un uomo di cultura – chiosa Marziale – peraltro soggetto ad un codice deontologico che non ammette distorsioni di sorta. Realtà diametralmente opposte alle regole contemplate vanificano ogni sforzo prodotto per elevare la cultura ad arma fondamentale per sconfiggere la fenomenologia criminale”.
Per il presidente dell’Osservatorio: “Il colpo inferto alla società da un medico colluso deriva dallo stesso Giuramento d’Ippocrate, che contempla l’esercizio della professione medica "con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale".Un medico che si presta a compilare certificazioni false a beneficio di esponenti della mafia viene meno alle proprie responsabilità scientifiche, culturali, sociali e alle doti morali che lo stesso Giuramento comporta”. Il presidente dell’Osservatorio conclude: “MI auguro che gli implicati possano dimostrare la loro estraneità ai fatti, ma se così non fosse il danno inferto alle speranze delle giovani generazioni di affrancarsi dalla gogna mafiosa è incalcolabile”.