Evasione fiscale per oltre 30 milioni di euro. Nel mirino tre negozi d’alta moda a Reggio Calabria
La Guardia di Finanza, dopo oltre sei mesi di accertamenti nei confronti di tre società facenti capo ad una nota famiglia di Reggio Calabria, ha scoperto una rilevante evasione fiscale (da oltre 30 milioni di euro) “attuata - secondo la Gdf - attraverso la sistematica omessa dichiarazione dei ricavi effettivamente conseguiti”.
Le indagini sono iniziate nel dicembre 2011 quando, in occasione di un semplice controllo in materia di scontrini e ricevute fiscali, i finanzieri hanno posto la loro attenzione sulla posizione fiscale di tre prestigiosi negozi di abbigliamento ed accessori del principale corso cittadino, meta per eccellenza dello shopping natalizio. Durante gli accertamenti preliminari, infatti, le fiamme gialle avrebbero evidenziato come nonostante le società indicassero nelle dichiarazioni fiscali ricavi pari a zero, i negozi fossero frequentati da “un flusso di clienti di tutto rispetto” – affermano – e proponessero “prodotti recanti le più famose griffe di moda, a prezzi tutt’altro che popolari”.
Non convinti del giro d’affari, le fiamme gialle, hanno successivamente appurato che i negozi, uno dei quali con punti vendita anche a Taormina e Riccione, erano riconducibili ad un unico nucleo familiare che li gestiva attraverso tre distinte società a responsabilità limitata e che quest’ultime, a partire dal 2007, avevano regolarmente operato “pur omettendo di versare tutte le imposte dovute”. Le stesse sono risultate essere intestate alla moglie ed ai due figli di M.U., un commerciante 58enne molto noto negli ambienti reggini e risultato essere, nei fatti, “l’effettivo dominus di tutte e tre le società”.
La verifica fiscale avviata per ricostruire l’intero ammontare dei ricavi evasi, è stata effettuata con un attento esame delle scritture contabili in uso alle aziende e con indagini finanziarie rivolte nei confronti di tutti i componenti del nucleo familiare. Dal controllo dei flussi finanziari in entrata ed in uscita sui conti correnti personali ed aziendali, la Gdf ha ricostruito una base imponibile sottratta a tassazione pari a oltre 30 milioni di euro ed un’evasione IVA superiore ai 4 milioni di euro.
Tutti i componenti della famiglia sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per i reati di evasione fiscale e sottrazione/occultamento delle scritture contabili obbligatorie. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Luca Miceli della Procura di Reggio Calabria, sono tuttora in corso.