L’organizzazione Ola replica alla Total

Calabria Attualità

"La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, nel prendere nota della risposta della Total al nostro comunicato, conferma che nella riunione del 25 luglio, nella sede della Regione Calabria, ai cinque sindaci calabresi interessati dal permesso di prospezione sismica Tempa la Petrosa, i dirigenti Total hanno fatto un parallelo con le attività di altre società minerarie, vantando le proprie".

E' quanto si legge in una nota dell'organizazione, che così prosegue: "Come accade naturalmente in ogni azione e proposta commerciale. Nell’affermare questo, la Ola, però, fa anche notare che di tutto l’atteggiamento poco istituzionale avuto dai vertici nazionali della Total, i quali hanno cercato una evidente forzatura/rottura del blocco dei sindaci del «No» a Tempa la Petrosa, la multinazionale francese si preoccupa solo di precisare che non ha criticato le iniziative della
concorrente Eni".

Per Ola "è una conferma di quanto queste società petrolifere tengano di poco conto le regole di questa nazione e anche l'etica che dovrebbe muovere questi colossi, vista l’elevata invasività delle loro azioni sulla salute dei territori e dei suoi abitanti.

Più che tranquillizzare la concorrenza, la Total avrebbe dovuto tranquillizzare l’opinione pubblica chiedendo scusa per aver impropriamente invitato i sindaci che avevano già espresso il proprio dissenso alla prospezione sismica, i quali sono tra l’altro in attesa di avere una risposta alle loro osservazioni contro l’attività mineraria nell’alta Calabria da parte della stessa Total. Vogliamo dire che ai francesi è mancato il bon ton?"
La Ola, inoltre, ribadisce che la Total, la quale ha già dimostrato di non avere molto rispetto per le regole di questa nazione, visto che vi sarebbero gravi accuse relative al suo agire in Basilicata con inchieste giudiziarie ancora in itinere, farebbe bene non solo a propagandare le sue danarose attività, ma, per reciprocità, anche ad informare i sindaci delle diverse fuoriuscite di idrogeno solforato dall'unico pozzo attivo a Gorgoglione, non smentite mai dall’Arpab e delle quali la Ola sta attendendo spiegazioni dall’Unmig".
"Infine, la Ola - conclude la nota - evidenzia che non ha fatto alcuna allusione alla moria di animali da cortile, come afferma la Total nella sua nota di risposta, ma si è solo limitata ad una considerazione, meravigliandosi che questa stessa considerazione non l’abbiano fatta né il sindaco di Gorgoglione né gli inquirenti: se le analisi sugli animali da cortile, morti tutti insieme nello stesso momento, dimostrano che sono morti per un'infezione da salmonella, come mai il sindaco non ha poi applicato sul territorio municipale alcuno dei provvedimenti previsti dalla legge e dal rigido protocollo in caso di infezione da
salmonella?".