Fisco: Gdf sequestra 2 milioni di euro a 11 persone
La Compagnia Guardia di Finanza di Rossano, ha sequestrato quasi 2 milioni di euro di beni e risorse finanziarie nei confronti di undici soggetti che avevano omesso di presentare la dichiarazione dei redditi ovvero di versare l’Imposta sul valore aggiunto nelle casse dell’Erario. L’esito della complessa indagine fiscale si è tradotto in mirati provvedimenti esecutivi spiccati dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rossano, su richiesta della locale Procura della Repubblica nell’ambito di indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Vincenzo Quaranta, che ha abilmente modulato, nell’interesse primario della collettività, gli strumenti introdotti dalla c.d. “Finanziaria 2008” ed in particolare la possibilità di intervenire anche per talune fattispecie di reati tributari con il sequestro per equivalente, quale sanzione a compensazione di illeciti profitti, nonché le più recenti pronunce della suprema Corte di Cassazione che consentono di intervenire con il predetto strumento normativo sui patrimoni di amministratori o gestori di enti o di società che si sono resi autori di violazioni tributarie penalmente rilevanti.
Gli sviluppi investigativi, frutto del lungo e laborioso impegno dei finanzieri in articolate e complesse indagini, hanno portato alla ricostruzione dell’intero patrimonio nelle disponibilità degli indagati ed al successivo sequestro, fino a compensazione del debito erariale, di beni mobili ed immobili nonché dei conti correnti e delle liquidità detenute presso le banche ed istituti di intermediazione creditizia su tutto il territorio nazionale. Sigilli posti a tredici immobili, di cui: due capannoni industriali, una villa e sei appartamenti e quattro garage, unitamente a rapporti di conto corrente bancari e postali. Non resta, quindi, che aspettare l’esito dei futuri procedimenti penali da celebrarsi nei confronti dei responsabili, per sapere se il cospicuo patrimonio ultimamente sottoposto a vincolo giuridico, potrà formare oggetto di successiva confisca e transitare definitivamente nelle disponibilità dello Stato, così offrendo parziale ristoro alle non certo pingue casse dell’Erario.