Emozioni rock a Catanzaro: terza giornata di Settembre al parco
Se c’è una data che non deve passare inosservata nella vita culturale di Catanzaro quella data è l’otto settembre 2012. Terza giornata di Settembre al Parco, la storia della musica riproposta dalla provincia di Catanzaro, con ancora nel cuore le emozioni di Ian Hunter, rock autentico impreziosito da una superba Sweet Jane del grande Lou Reed e da All the young dudes, il regalo che David Bowie fece ai Mott the Hoople nel ’72. C’è grande attesa per l’esibizione dei Jefferson Starship, californiani che hanno cambiato il mondo, non soltanto quello musicale. Il Museo del Rock aveva chiesto agli organizzatori la presenza di una star a piazza Matteotti. All’improvviso da una monovolume grigia ecco Paul Kantner, leader e fondatore dei Jefferson Airplane; ed ancora Tom Constanten, tra i fondatori dei Grateful Dead; ma non è finita, c’è anche Ian Hunter, accompagnato dalla moglie e dal chitarrista Marc Bosch, che sta trascorrendo una giornata a Catanzaro prima di riprendere la tournee negli Stati Uniti. Il Museo del Rock, tra tante testimonianze di storia della musica, si impreziosisce di presenze non casuali ed assolutamente non scontate. I tre grandi musicisti, appena entrati, guardano con curiosità i dischi e le pictures affisse, si cercano nelle foto, sorridono con emozione e nostalgia. Non si sottraggono alle strette di mano, alle foto ed agli autografi sulle copertine del vinile datato; la loro disponibilità insegna a tutti cosa vuol dire essere veramente grandi e continuare ad amare il proprio mestiere ed il proprio pubblico; un insegnamento per tanti.
“È stata una grande esperienza dal punto di vista umano; c’è tanta umanità in quel modo di essere autentici e semplici dopo aver conquistato il mondo con la musica” è il pensiero di Piergiorgio Caruso, che aggiunge: “Tom Constanten è strepitoso: a settant’anni è ancora un vero hippy!” Una breve intervista prima di stappare una bottiglia di prosecco alla quale nessuno dei presenti si sottrae. Ian Hunter ricorda che aveva iniziato a suonare per non lavorare in fabbrica; aggiunge che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Ritorna l’Inghilterra operaia del dopoguerra che percorre ogni via per affermarsi e trova nel rock la strada maestra: una storia come tante. Paul Kantner, che si ferma a guardare Muddy Waters, è il filosofo per eccellenza, molto loquace, toglie spesso la parola agli altri, ma solo perché ha tante cose da raccontare. Ha vissuto tra la beat generation di Kerouac e Ginsberg e la psichedelia anti-establishment: love, peace and music, tra San Francisco e Woodstock. Insieme a pochi altri ha cambiato la società americana dell’epoca, e crede si possa ancora continuare. A chi gli chiede dei programmi futuri dice semplicemente: “suonare”. Intanto Tom Constanten, con un timido italiano appreso nelle università milanesi degli anni ‘60, gira per le sale, osserva tutto, dice “quello sono io” e spiega i segreti della copertina dell’album Aoxomoxoa, rivela un messaggio subliminale.
Caruso, che di curiosità del rock crede di sapere tutto, resta senza parole. Paul esce più volte a fumare, e lo farà anche in concerto, Ian ha deciso di fare un giro per il Parco incuriosito dal Museo all’aperto di Arte Contemporanea, mentre Tom sorride a tutti, e si vede quanto sia contento. Dopo poche ore una straordinaria serata di musica dove ai terribili vecchietti si aggiungono il Quicksilver David Freiberg e la straordinaria Cathy Richardson, una scoperta per tutti. Sono davvero bravi, anche i più giovani, e regalano emozioni indimenticabili. Tra Sweet Jane e White Rabbit per un giorno Catanzaro è la capitale del rock: non una semplice coincidenza, ma il frutto di un lavoro che ha reso Settembre al Parco la manifestazione più importante in Italia nella rilettura della storia della musica. Ed anche Joan Armatrading e Shel Shapiro hanno lasciato un segno indelebile. Quando tutti sono ripartiti restano le emozioni in chi ha sempre sognato di vivere la musica, per tutti la consapevolezza che essere grandi non è la costruzione dei media ma quello che i veramente grandi hanno dentro, resta soprattutto la speranza di vivere altre giornate indimenticabili come questa, dove Catanzaro e la storia del rock, per una volta, si sono incontrate.