Campana: l’Elefante tra le 101 cose da vedere
“Alle pendici della Sila Grande, in una località chiamata Incavallicata, nel territorio di Campana ci sono due rocce enormi e alquanto strane. (…) I due blocchi distano tra loro pochi metri e tutti e due hanno alla base due grotte scavate nella roccia, risalenti probabilmente alla preistoria”. Sono descritti, così, il celebre Elefante di pietra e il Ciclope di Campana nell’interessante ed utile guida “Le 101 cose da fare in Calabria almeno una volta nella vita” di Annalisa Marchianò edita da Newton Compton Editori. Al mistero dei monoliti della Sila Greca è dedicato un intero paragrafo del volume. Già il titolo, a pagina 127, da solo, emoziona: “Accarezzare la proboscide di un elefante vecchio dodicimila anni”. La riscoperta di queste rocce, suggestive e misteriose, la si deve – si legge nell’originale Guida – a Domenico Canino, architetto cosentino, che ha saputo riaccendere i riflettori dei media su questa interessante vicenda. Osservando il masso si notano, senza difficoltà, le zanne e la proboscide di un elefante. Secondo Canino potrebbe trattarsi dell’Elephas Antiquus, estintosi 12 mila anni fa. Ad avvalorare l’affascinante tesi sono le dimensioni delle zanne: 180 centimetri, in parte mutilate, che se ricostruite interamente arriverebbero a misurare 220. Le stesse misure di un fossile ritrovato a Reggio Calabria.