Lamezia: stasera si conclude il Festival dei libri sulla mafia
“Stasera si conclude il Festival dei libri sulla mafia, denominato Trame. Il valore delle testimonianze di persone operose e onestamente impegnate sul fronte della legalità è un patrimonio che la città farà bene a valorizzare con adeguati percorsi capaci di garantire continuità. – È quanto scrive in un comunicato stampa Teresa Benincasa, Consigliere comunale di Lamezia Terme - Su un fronte tanto serio l’impegno non può che essere totale e costante. Non è una come una partita di calcio che al 90° minuto finisce. Qui deve continuare. Perché si tratta di una sfida molto seria che è prima di tutto culturale e chi si sente impegnato deve saper stimolare effetti coerenti e credibili. Come coerente e credibile è l’impegno dei protagonisti che hanno saputo parlare di mafia con atteggiamenti e linguaggi capaci di entrare nel cuore e nella mente dei cittadini che vi hanno preso parte. Tanti o pochi, non è questo che importa. Quello che a mio avviso conta è che anche dalle critiche legittime ai modi in cui il festival è stato presentato, si possa ricavare uno stimolo per animare un percorso culturale autentico, capace di dare fiducia ai cittadini e ai giovani per liberarsi dal cancro della ‘ndrangheta. Col senno di chi ha seguito la qualità degli interventi la proposta è quello di cambiare denominazione in “testimonianze anti-mafia” e parallelamente sviluppare un percorso formativo per tutte le categorie sociali, dagli studenti agli operatori economici, senza esclusione per la classe politica. Questa ha un dovere maggiore a creare condivisione attraverso comportamenti basati sulla coerenza in modo da essere credibile verso i cittadini e avvicinare le istituzioni alla partecipazione corale. Non basta affollare il palco dell’anti-mafia per fare legalità. Né additare i cittadini perché non amano portare sempre e solo la croce della mafia addosso e lo dimostrano impegnandosi nelle parrocchie più che al festival. Serve una coscienza nuova che non abbia fretta di essere mostrata ma impegno a costruirsi in ogni luogo. Una maggiore riflessione va posta a mio avviso su un dato che è oggettivo: la mente per agire positivo ha bisogno di modelli postivi. E la politica, se vuole sconfiggere il seme della violenza che regola le mafie, deve stare attenta a salvaguardare la dignità delle persone, e stare lontana da un linguaggio o da metodi che appartengono al mondo negativo.
Ecco perché - conclude Teresa Benincasa - plaudo all’iniziativa della Provincia che al giugno lametino, tradizionalmente festoso e gioioso, ha regalato uno spettacolo musicale con il cantautore che ha vinto il festival di San Remo, il 30 giugno. Non è mai tardi per unirsi in un coro di festa. Il sapere, quello di cui Don Ciotti ha parlato emozionandoci, non si impone, ma si porge con amore. Nessun cambiamento saremo in grado di stimolare in questa terra imbrattata di mafia se non faremo accendere l’amore per la vita e la dignità delle sue nobili radici. Ecco perché del festival, voglio dirlo, mi è piaciuta moltissimo la location: Palazzo Nicotera, palazzo Panariti e piazzetta San Domenico. Luoghi adeguati ad ospitare i molti autorevoli relatori e a rappresentare il volto di una città di saperi e di antichi splendori, di gente onesta e laboriosa. Sul fronte della legalità e lotta alle mafie la politica ha il dovere di unirsi per unire e riuscire a fare quello che serve: più fatti positivi”.