Polistena: Tripodi, Comuni alzino la voce contro la nuova sorpresa del Governo Monti
Una nuova tegola si è abbattuta nei giorni scorsi sugli enti locali. Il Fondo Sperimentale di riequilibrio – è scritto in una nota diffusa dal primo cittadino Michele Tripodi - così viene chiamato l'ammontare delle risorse statali assegnate ai Comuni per l'esercizio corrente dei servizi e delle funzioni amministrative, è stato "riequilibrato". Sì, ma per molti comuni, a favore dello Stato che ha ancora compiuto l'ennesima sforbiciata ai trasferimenti, addirittura tagliando sulle somme già assegnate in precedenza a gli enti locali. Nella Piana di Gioia Tauro infatti, a molti comuni verrà a mancare parte delle somme stanziate in bilancio e comunicate ufficialmente dal Ministero delle Finanze prima dell'approvazione dei rispettivi bilanci, compromettendo la corretta programmazione della spesa. Mai era accaduto che durante l'esercizio in corso e quasi in via di chiusura venissero decurtate in modo immotivato somme così importanti, nella gran parte dei casi già utilizzate per gli impegni correnti. Semmai succedeva l'opposto, ovvero che lo Stato restituisse qualcosa ai Comuni rispetto alle dotazioni finanziarie di partenza.
Al Comune di Polistena, ad esempio, a fronte dello stanziamento iniziale comunicato dal MEF nel giugno scorso pari a 2.650.000,00 è stata tagliata un'ulteriore somma di € 150.000,00 che potrebbe complicare il raggiungimento degli obiettivi inseriti nel bilancio di previsione 2012. Ciò significa che con questo ulteriore taglio e rispetto al bilancio 2009, l'Amministrazione Comunale di Polistena deve recuperare una somma superiore al milione di Euro, complessivamente venuta meno dai trasferimenti statali, per garantire gli stessi servizi alla popolazione, oltre che risanare un quadro debitorio lasciato da precedenti ed irresponsabili amministratori evidentemente dediti ad altre attività.
In questa situazione è la maggior parte dei comuni calabresi a soffrire, costretta a stringere i già striminziti bilanci. Non va dimenticato che a questi ultimi ed ingiusti provvedimenti che colpiscono ulteriormente i comuni vanno aggiunte tutte quelle norme sull'indebitamento già pianificate per gli anni a venire che riducono progressivamente al 4% la percentuale d'indebitamento e dunque la possibilità di ricorrere a mutui. Tradotto, significherà che nel 2013 e nel 2014 molti Comuni non potranno realizzare opere pubbliche finanche per intervenire su una condotta fognante. Questa ulteriore decisione che "ruba risorse ai Comuni per restituirle allo Stato" dimostra il fallimento della politica economica di questo Governo Monti che già non riesce a dare risposte ai lavoratori, ai giovani, ai disoccupati nel pieno di una crisi economica dilagante. Occorre ribellarsi e contrastare con forza la volontà di affossare definitivamente - è proprio il caso di dirlo - anche i comuni determinando una crisi di democrazia senza precedenti che prima degli altri investirà quei territori più vulnerabili come la Calabria con ritardi e gap storici mai colmati rispetto al resto del Paese.