Mpa: mozione Calabria rappresenta il fallimento del regionalismo
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma Bianca Rende, Coordinatrice Federazione MpA-Ad in merito alla mozione Calabria.
“Mai come all’inizio di questa settimana, la Calabria è stata come un bosone di Higgs, cioè, prossima allo zero dell’antimateria e del vuoto siderale. E, proprio come nel corridoio del Cern sotto il Gran Sasso, lo scontro tra particelle è stato simile alla fine del mondo e al principio della sua creazione. Le singole mozioni in un Parlamento deserto di un tardo lunedì ancora estivo lo hanno reso simile a un Consiglio regionale o a una sala di Udienza Regia dove i “cahiers de doléances” snocciolavano le loro istanze.
Il fallimento del Regionalismo e il ricorso al populismo è stato così sferzato senza appello perché senza costrutto. Niente di nuovo del solito bla-bla-bla estraneo a efficaci riferimenti meridionali, nazionali ed europei. Il vittimismo a scadenza di legislatura non premia più di un’inquadratura televisiva di pochi secondi per un gruppo di operai rinchiusi in una galleria o in cima a un altoforno dismesso. Perciò ci vuole di più di un semplice vuoto a perdere, ancorché sotto la firma di loghi svogliati e divisi sulle proposte o di un gioco delle parti. Tanto più che la presentazione di mozioni distinte, oltre a far rimpiangere un passato in cui la Calabria si esprimeva con voce unitaria e le sue rivendicazioni riscuotevano ben altra attenzione che non da sedie vuote, rischia di indebolire l’efficacia del voto cui l’Aula si è aggiornata (persino PDL e UDC, alleati al governo regionale, si sono presentati divisi a Roma!), essendo facilmente prevedibile che in quella occasione ogni partito voterà la sua mozione, riducendone così la pressione sul Governo.
Sotto Monti occorre più merito nelle questioni e nelle loro soluzioni. Proposte più convincenti sarebbero, ad esempio, il taglio degli incentivi e il ritorno delle agevolazioni tributarie, automatiche e per tutti; la rete di commercializzazione ed export delle piccole imprese; la Logistica euro mediterranea, la tutela delle “eccellenze” mini-multinazionali, la ricerca, la formazione giovanile all’europeizzazione….. Insomma, o la Calabria si rende capace di stare fra i vagoni di testa oppure è destinata a sganciarsi e finire su un binario morto”.
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