Castrovillari. Bilancio di previsione, Lo Polito: affronta il rigore della spesa senza intaccare i servizi
“Il Consiglio comunale di Castrovillari, pur nelle sue legittime contrapposizioni ideologiche, ha affrontato ultimamente l’ordine del giorno, il Bilancio ed i punti propedeutici legati ad esso, in un clima di grande attenzione e partecipazione, nella consapevolezza che la crescita, oggi, passa attraverso l’ottimizzazione della spesa e dell’esistente, senza perdere di vista il rigore, il taglio dei costi inutili e la valorizzazione del patrimonio comunale. - Lo dichiara alla stampa il sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito - Su questo abbiamo registrato una soddisfacente condivisione nel segno del raggiungimento di quegli interessi generali che hanno bisogno dell’insostituibile coinvolgimento di tutti e che sarà più tangibile sin dal prossimo bilancio di previsione, che sarà Partecipato.
Questo, purtroppo, è stato un bilancio non esaustivo perché era quello che si poteva tirar fuori da ciò che abbiamo ereditato e trovato. Un documento contabile che, però, nelle restrizioni, nei tagli necessari ed urgenti, come testimoniano le azioni intraprese con la riduzione dei fitti passivi, le indennità degli amministratori, il ricorso ai risparmi, alla razionalizzazione ragionata, alla valorizzare massima delle capacità comunali, non sottrae nemmeno un euro ai servizi alla persona, che rimangono invariati ed incrementa la solidarietà e l’attenzione al disagio ed al bisogno.
Un percorso iniziato, appena insediati, con grande forza, che avevamo preannunciato e che andrà avanti anche con le prescrizioni che ci presenta la Corte dei Conti in merito al Rendiconto 2010 della passata Amministrazione, che ci vedrà impegnati anche per recuperare il gettito delle frequenti anticipazioni di cassa passate (stimate in circa quattro milioni di euro come abbiamo appurato al nostro insediamento ) a cui fa riferimento l’organismo contabile.
Detto questo e le questioni che dovremo affrontare con il senso di responsabilità che meritano, un fatto deve essere chiaro: è nostra ferma volontà lavorare nell’interesse della città e del Comune che avrà bisogno di sacrifici come abbiamo preannunciato in sede di Bilancio con le determinazioni dell’IMU sulla seconda casa, in merito all’addizionale IRPEF sui redditi più alti e con la lotta all’evasione, attenzionando l’acqua ed i rifiuti, senza perdere di vista il patrimonio cittadino che per utilizzarlo dovrà essere corrisposta un’apposita tariffa che darà all’Amministrazione la capacità di tutelare ed ottimizzare questo o quell’immobile e renderlo sempre più confacente alle continue e maggiori esigenze di impiego che vengono dalla città e dal comprensorio. Una rivoluzione del rapporto con l’esistente? No. Un modo di vederlo come bene comune da salvaguardare e sviluppare nell’interesse della collettività.
E’ questa la sfida educativa che abbiamo lanciato e che ci apprestiamo ad intensificare, cercando di accrescerla nel miglior modo possibile e nella consapevolezza che questo particolare momento storico forse non è del tutto “buio” come si ritiene, se si ritiene che introduce un modo del tutto nuovo di rapportarsi alla realtà, all’esistente, ridando il giusto valore a ogni cosa, che i tempi passati avevano “deviato” attraverso consuetudini. Allora queste difficoltà che dobbiamo condividere devono solo farci rimboccare le maniche su un lavoro comune, richiesto, sottolineato nei recenti Consigli comunali, e che gli eventi ci spingono a guardare in faccia con la dovuta responsabilità e con quel rigore che si richiede, a partire da una posizione adulta che non può essere delegata e che deve farci reagire in quel “contraccolpo” che le situazioni richiedono e che affronteremo con serenità, ribadendo la scelta assunta al momento di candidarci, consapevoli che avremmo dovuto affrontare situazioni delicate e fondamentali, anche legate al particolare momento storico che non lascia più a nulla di scontato ed intentato ed aprendo anche, per le scelte obbligate, all’impopolarità.
Non fa niente, la determinazione c’è come quella di metterla a disposizione per la crescita della città e per rifondare la stessa capacità del Comune di soggetto promotore e trait d’union tra i soggetti, a partire dalla volontà di lavorare nel segno della partecipazione più ampia e della trasparenza che vuol dire cercare il miglior risultato possibile. Tutto questo significa un salto qualitativo, un’attenzione superiore. Un’altra posizione non ci farebbe vivere tranquilli e si scontrerebbe con il nostro modo di essere e di intendere l’impegno per la cosa pubblica”.